Firenze, 17 agosto 2011 - Non è proprio un linguaggio da religiosi quello che i frati del convento San Salvatore al Monte hanno utilizzato per ammonire i labdruncoli dei loro testi sacri. Dopo che per due volte sono state rubate pregiate edizioni della Bibbia dal leggio al centro della chiesa, che si trova sopra al piazzale Michelangelo, i francescani hanno esposto un cartello per ammonire eventuali malintenzionati scrivendo anche:
''Preghiamo il Signore che a questo ladro faccia venire una forte cacarella'' e che ''questa sia di stimolo per aiutarlo a non compiere nuovi furti''. I frati, come riporta oggi anche un quotidiano locale, hanno rimesso altre due Bibbie a disposizione dei fedeli, una in italiano e una in lingua inglese, e ora temono altri furti. ''Ci sono state rubate due Bibbie in pochi giorni - raccontano dal convento - La prima era una versione pregiata, anche costosa; rubata questa, un benefattore ce ne ha riportata un'altra e hanno rubato anche questa. Abbiamo fatto denuncia alla polizia''.
Secondo i frati ''ci rubano le Bibbie per regalarle ad altri, visto che sono libri poderosi ma che comunque si trovano in commercio''. Nessun 'pentimento' emerge, però, dal convento per l'augurio non proprio francescano fatto al ladro di avere un 'mal di pancia'. ''Un linguaggio non proprio pulito da parte di chi fra noi ha scritto il messaggio - riconosce uno dei padri - Ma non ne potevamo più! Il Signore, e i fedeli, ci capiranno''. Anche perché, nello stesso testo, la Fraternità francescana di San Salvatore al Monte scrive dopo il secondo furto: ''Purtroppo fratello ladro ha colpito nuovamente e nuovamente vogliamo pregare per la sua conversione. Che si penta e restituisca il maltolto''. Ma, intanto, nel convento, si augurano al ladro anche problemi intestinali.
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