Firenze, 21 giugno 2022 – In piena Rivoluzione Francese, nella notte tra il 20 e il 21 giugno 1791 il re di Francia Luigi XVI, in sordina, salì in carrozza insieme a tutta la famiglia reale, alla regina Maria Antonietta e ai figli, per raggiungere Montmedy, nel tentativo di porsi sotto la protezione di truppe a lui fedeli e del cognato Leopoldo II d’Asburgo.
L’ambiguo atteggiamento che il sovrano, contrario allo smantellamento dell’Ancien Regime, aveva avuto fin dall’inizio dei disordini, ebbe una umiliante svolta in questa fuga clandestina che ebbe termine poco dopo. Venne infatti riconosciuto a Varennes: era la sera del 21 giugno. Ricondotto a Parigi, nella reggia delle Tuileries, fra due ali di guardie nazionali e di popolo ostile e ammutolito, venne immediatamente sospeso dalle sue funzioni. L’equilibrata realizzazione di una monarchia costituzionale, com’era nei progetti delle correnti politiche moderate, fu spazzata via da questo gesto, definito un vero e proprio “funerale della monarchia”, che mostrava la chiara adesione del sovrano al programma della controrivoluzione.
Il disegno di re Luigi XVI era quello di guidare dall’estero una restaurazione armata della vecchia monarchia. Il 13 settembre 1791 il sovrano dovette approvare la Costituzione votata dalla Costituente, che di fatto rendeva la Francia una monarchia costituzionale, e in base alla quale il potere legislativo veniva attribuito a un’assemblea eletta in base al censo. Il destino del sovrano era oramai segnato: processato e condannato a morte, venne ghigliottinato il 21 gennaio 1793.
Nasce oggi
Jean Paul Sartre nato il 21 giugno 1905 a Parigi. È stato uno dei più noti filosofi e scrittori francesi, elaborò un’ontologia fenomenologica fondata sul dualismo tra ‘l’essere del mondo’ e l’essere della coscienza’, intesa quale attività intenzionale e libertà assoluta. Nel 1964 venne insignito del Premio Nobel della letteratura, che però rifiutò. Ha scritto: “Se sei triste quando sei da solo, probabilmente sei in cattiva compagnia”.
Maurizio Costanzo