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Tombola (foto Ansa)
Firenze, 25 dicembre 2022 - Alcune tradizioni riconducibili alle festività di fine anno sono nate proprio in Italia. La tombola è certamente un passatempo che non manca mai sulle tavole degli italiani, ma chi conosce i retroscena che hanno legato indissolubilmente questo intrattenimento al periodo del Natale? Oggi, tra torrone e cenoni, non può mancare l’appuntamento che aspetta tutta la famiglia, riunita attorno a un tavolo a giocarci. Ma il gioco più famoso delle feste natalizie ha un’origine molto curiosa. La prima partita si è giocata infatti clandestinamente nelle case di Napoli nel 1734 per ovviare al gioco d’azzardo, fonte di guadagno per il Regno ma proibito dagli ambienti clericali.
Per contrastare il crescente malcontento nella Chiesa, il Re decise di vietare il gioco del Lotto durante le festività natalizie. I napoletani allora s’ingegnarono e inventarono un gioco molto simile da praticare in maniera “clandestina” in famiglia. Da quel momento nelle case italiane, durante questo periodo dell’anno si gioca tutti insieme alla tombola. Tra le curiosità e tradizioni che non tutti conoscono o che magari nel tempo hanno perso il significato originario, c’è anche la cena a base di pesce della Vigilia, istituita dalla religione cristiana come precetto per purificarsi e oggi intesa come la cena più ricca dell’anno. Per la vigilia di Natale esistono tante curiosità e stranezze: nella Repubblica Ceca ad esempio le donne non sposate tirano di spalle una scarpa verso la porta di casa e, se la punta è diretta verso l’uscio, significa che si sposeranno entro l’anno. Per le ragazze in cerca di marito il 4 dicembre c’è anche l’usanza di immergere un ramo di ciliegio in un vaso: se fiorisce a Natale, il matrimonio è assicurato.
Nei paesi dell’Est, in particolare in Bulgaria, al termine della cena si lascia il cibo sulla tavola sino all’indomani come offerta per gli spiriti dei defunti. E secondo la tradizione norvegese la notte della vigilia si nascondono tutte le scope per evitare che streghe e spiritelli le rubino e volino via. Nella tradizione ucraina si usa nascondere un ragno e una ragnatela finti nelle decorazioni dell’albero di Natale: il primo che li trova, viene premiato con un anno di buona fortuna.
Anche nei Paesi dove il Natale si festeggia al caldo ci sono curiose usanze: a Caracas, per esempio, dal 16 al 24 dicembre si va in giro, e persino in chiesa, con i pattini a rotelle. In alcuni Paesi dell’Africa, invece, la sera della Vigilia le famiglie si riuniscono lasciando l’uscio di casa aperto per permettere a chiunque di unirsi ai festeggiamenti. In Asia il periodo delle feste natalizie è ormai stato contaminato dalle usanze occidentali, ma è bene sapere, per esempio, che in Giappone il colore rosso simboleggia la morte ed è vietatissimo: è impossibile trovare, infatti, i tradizionali Babbo Natale con il vestito rosso e la barba bianca. Dunque, chi intende fare doni in Giappone, è bene si procuri un abito di Santa Claus di un altro colore. Nasce oggi Quentin Crisp nato il 25 dicembre del 1908 a Sutton, Regno Unito. Scrittore, attore e autore satirico britannico, ha scritto: “Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Sì, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?".
Maurizio Costanzo