Firenze, 26 novembre 2024 -La proclamazione del 26 novembre "Giornata mondiale dell'olivo” è avvenuta nel 2019. Ogni anno, in questo giorno, si celebra la pianta simbolo del paesaggio mediterraneo, con lo scopo di proteggere l'olivo e promuovere i valori di cui è simbolo: pace, saggezza e armonia. Nell’antica Grecia era proibito che se ne bruciasse il legno, veniva severamente punito chi danneggiava queste piante, e temendo la vendetta degli dei, perfino gli Spartani li risparmiarono quando saccheggiarono Atene. Gli atleti vincitori delle prime Olimpiadi ricevevano come premio dell’olio d’oliva. Nella Bibbia è segno di speranza e pace: non è un caso che la colomba tenesse nel becco un ramoscello di olivo nel fare ritorno da Noé in segno di riappacificazione con gli uomini. Nell’Odissea il letto di Ulisse risulta ricavato da una grande pianta di olivo. In Toscana, precisamente in Maremma, esiste un albero di olivo che risulta antecedente addirittura a quelli dell’Orto del Getsemani: si stima che abbia addirittura 3mila anni e oltre. Si trova a Magliano, in un oliveto che è accanto alla chiesa romanica della Santissima Annunziata. Si tratta dell’albero più vecchio della nostra regione, che ha anche il primato di essere tra i più longevi d'Italia e addirittura d'Europa.
È detto l'Olivo della strega, la sua corteccia ha un aspetto particolare dove sembra si possano vedere animali, come i gatti, e figure umane. Viene chiamato così perché si dice che durante il Medioevo le streghe vi si riunissero per celebrare i loro rituali Si racconta che una di queste danzasse intorno all'albero ogni venerdì e lo costringesse a guardarla, così ruotando per seguire la danza della strega, il suo tronco si è contorto e deformato. Alla fine del suo rito, la strega si trasformava in un gatto dagli occhi fiammeggianti e restava lì, a vegliare. Sembra sia per questo che tra le forme del tronco dell'albero si possa vedere proprio un gatto.