
La conferenza stampa di presentazione di iniziative
Siena, 28 marzo 2025 - Nata nel 1525, l'Accademia degli Intronati compie quest'anno 500 anni. Assunse questo nome a significare il desiderio dei fondatori di ritirarsi dai rumori del mondo, dai quali erano come sbalorditi (intronati, appunto), per dedicarsi alle commedie e agli studi di lingua e letteratura. L'origine degli Intronati va collocata in quella fioritura culturale che caratterizzò la Siena del primo Cinquecento, capace di far registrare la presenza di oltre trenta accademie cittadine. Fu uno dei fondatori degli Intronati, Antonio Vignali detto l´Arsiccio, a dare all'Accademia un´impresa: una zucca per conservare il sale con sopra due pestelli posti in croce ed il motto Meliora latent, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. La zucca, aperta sul davanti, stava ad esprimere il frutto che tende all´alto e conserva nel suo interno, preservandolo dall´umidità, il sale, la più necessaria delle sostanze, simbolo di intelligenza e di acume, triturato e raffinato dai pestelli, cioè dall'intelligenza e dallo studio. Inoperosa durante gli ultimi anni della Repubblica senese, l'Accademia riprese i suoi esercizi nel 1559. Chiusa insieme a tutti gli altri sodalizi senesi nel 1568 da Cosimo I de´ Medici, che guardava alle accademie senesi come possibili focolai di resistenza e di sovversivismo repubblicano, l'Accademia riaprì il 14 dicembre 1603. I tabelloni Con questo termine si indicano tre tavole di diverse dimensioni che inquadrano nomi e appellativi degli Accademici, e i simboli di altre Accademie. I soprannomi, assegnati dall’Archintronato, potevano essere elogiativi o ironici: monsignor Claudio Tolomei il Sottile, papa Marcello Cervini il Rigido, Antonio Vignali l’Arsiccio, Fabio Piccolomini lo Sciapito, Achille d’Elci l’Affumicato, Alessandro Sozzini il Cavilloso, papa Alessandro VII il Guardingo, Francesco Chigi il Disadatto, Pirro Maria Gabbrielli l’Indovino, Lelio Piccolomini lo Schizzinoso, Giulio del Taia il Linguacciuto. Nei tabelloni compaiono anche nomi di donne ammesse all’Accademia, come Maria Fortuna l’Armonica e Maria Luisa Cicci, l’Incognita.La gestione del Teatro Nel 1654 gli Intronati assorbirono un'altra accademia senese, quella dei Filomati, nata anch'essa nel secolo precedente. Con questa fusione gli Intronati vennero in possesso del teatro costruito nella Sala grande del Consiglio nel Palazzo Pubblico di Siena, che Mattias de´ Medici aveva concesso ai Filomati fin dal 1647. Da allora, per tutto il corso dei secoli XVII e XVIII l'attività dell´Accademia fu rivolta anche alla gestione del teatro, alla messa in scena di composizioni comiche e drammatiche e all'organizzazione delle stagioni destinate all´apertura del teatro pubblico. La ripresa dell’Accademia degli Intronati Nel gennaio 1945, finita la guerra e caduto il fascismo, l’Accademia riprese la sua attività con un nuovo Consiglio Direttivo presieduto da Carlo Ciampolini, all’epoca anche Sindaco di Siena. Il 22 febbraio 1946 la seduta inaugurale si svolse a Palazzo Comunale, poiché i locali dell’Accademia erano occupati dalle truppe alleate. Il 10 luglio 1947 con un decreto del Capo Provvisorio dello Stato, De Nicola, veniva approvato il nuovo Statuto dell’Accademia. Secondo questa carta statutaria l'Accademia ha lo scopo di promuovere lo studio della storia, della letteratura e delle arti della città, della provincia e dell'antico Stato senese. Celebrazioni per il Cinquecentenario L’Accademia Senese degli Intronati ha presentato il programma di iniziative che ha predisposto, grazie al Comitato scientifico appositamente costituito con studiosi di fama internazionale, italiani e stranieri, per celebrare il proprio Cinquecentenario (1525-2025). “Ci preme, prima di tutto, sottolineare come tutti i nostri incontri si svolgeranno con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, riconoscimento che premia i nostri sforzi organizzativi e ci riempie di orgoglio” spiegano dall’Accademia. Il nostro calendario delle attività, che inizia oggi per concludersi il 4 dicembre, vuole ripercorrere quelli che sono stati i vari settori culturali nei quali si sono cimentati nei secoli gli Intronati. Ci saranno, quindi, convegni e conferenze, che tratteranno di attività teatrali e musicali, di letteratura, di storia, di poesia; in altri si esamineranno i riflessi della cultura degli Intronati nella storia dell’arte ed in quella della lingua italiana, in altri ancora verranno presi in esame i principali personaggi dell’Accademia e le loro opere. Il programma prevede anche due mostre di carattere bibliografico e documentario, un concerto nel Salone dell’Accademia Chigiana di musiche polifoniche a cappella di partiture di compositori intronati interpretate dal Coro Guido Chigi Saracini diretto da Lorenzo Donati e la rappresentazione nel Teatro Comunale dei Rinnovati de I Prigioni di Plauto tradotti da l’Intronati di Siena nella riduzione realizzata dalla compagnia Atelier Teatro di Milano con la regia di Carlo Boso e musiche originali composte da AMAT. Lo scopo delle nostre iniziative non è autocelebrativo, ma vogliamo porre all’attenzione e far conoscere sia ai senesi sia a chi si trova a vivere nella nostra città per motivi di studio o di lavoro, il patrimonio culturale, artistico, letterario, linguistico, che ha caratterizzato la sua storia. Inoltre è nostra intenzione confrontarsi con Istituzioni affini, con le quali si può realizzare una rete di rapporti, per valutare le problematiche attuali e la necessità di trovare nuovi linguaggi e modalità di comunicazione. Proprio per questo il pomeriggio della giornata inaugurale delle celebrazioni sarà caratterizzato dalla Tavola rotonda Ruolo e funzione delle Accademie nella società contemporanea con la partecipazione delle principali Accademie toscane ed italiane. Si deve, infine, ricordare, e se ne ringrazia ancora una volta l’Amministrazione Comunale, che il Drappellone del Palio di luglio renderà omaggio al nostro Cinquecentenario”. La presentazione del programma è avvenuto alla presenza del Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, e ha visto gli interventi di: Roberto Barzanti (Archintronato), Duccio Balestracci (Presidente del Comitato scientifico), Marilena Caciorgna (Direttore della sezione di Lettere dell’Accademia degli Intronati – Opera Laboratori, Ufficio Cultura) ed Enzo Mecacci (Vicepresidente dell’Accademia degli Intronati).