MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

30 maggio 1431: la fine di Giovanna d'Arco e il coraggio di rompere le regole

Viaggio nel mito della Pulzella d’Orleans, una supereroina alla guerra dei cent'anni

Giovanna d'Arco sul rogo (foto Ansa)

Giovanna d'Arco sul rogo (foto Ansa)

Firenze, 30 maggio 2024 – Era il 30 maggio del 1431 quando Giovanna d'Arco venne arsa sul rogo dopo la condanna per eresia. Il supplizio che le venne inflitto fu particolarmente crudele: di solito agli altri condannati a morte si era soliti accatastare la legna tutt'intorno, ma accadeva che il fumo li faceva perdere i sensi. Per far sì che invece Giovanna non svenisse, venne accatastata della legna solo sotto i suoi piedi, in modo che bruciasse viva e provasse un dolore atroce senza che fosse stordita dai fumi. Se c'è una figura femminile che ha infranto tutte le regole del suo tempo è proprio la sua. La Pulzella d'Orléans ha rotto prima di tutto le regole che riguardavano le donne. "Dovevano portare abiti femminili, capelli lunghi e non andare in battaglia, perché quelle erano cose da uomini - ha raccontato lo storico Alessandro Barbero -. Eppure Giovanna, ispirata da Dio, convinta di essere stata scelta per salvare il regno di Francia dai nemici inglesi, ha capito che per raggiungere il suo obiettivo doveva vestirsi da uomo, tagliarsi i capelli, convincere il re a darle un cavallo e un'armatura per mettersi alla testa di un esercito".

Era l'inizio del 1400, il momento più drammatico per i francesi che durante la guerra dei cent'anni avevano dovuto cedere agli inglesi buona parte del loro regno. Lungo la Loira resisteva Orléans, sotto assedio, mentre parte dei francesi, i "borgognoni", si erano schierati con gli occupanti. Giovanna, contadina di un piccolo villaggio della Lorena, inizia a raccontare che l'arcangelo Michele le ha ordinato di guidare l'esercito alla vittoria, cacciando il nemico dalla Francia per riconsegnarla al re. Una stranezza che in epoca medievale non era però così rara: di tanto in tanto a corte si presentavano donne che asserivano di essere profetesse e venivano sottoposte alle verifiche di esperti e teologi. Per Giovanna sono i primi due ostacoli da superare: convincere la famiglia a lasciarla partire e la commissione di dotti della verità del suo racconto. Ci riesce solo grazie a una straordinaria determinazione. Dopo un ultimatum mandato agli inglesi parte alla riconquista di Orléans, riesce a rompere l'assedio della città e ricacciare gli inglesi, infliggendo loro una pesante sconfitta a Patay. Quando Carlo VIII è incoronato re di Francia a Reims, al suo fianco c'è la pulzella d'Orléans, con un'armatura degna di un principe e lo stendardo che aveva portato con orgoglio in battaglia. Ma la gloria è un'illusione. Durante un'incursione Giovanna viene catturata dai borgognoni e ceduta agli inglesi. Sono loro che la fanno processare dall'inquisizione a Rouen: un collegio giudicante di 131 persone scandaglia ogni aspetto della sua vita, partendo, naturalmente, dall'insistenza nel portare abiti da uomo. "Eppure Giovanna non aveva mai rinnegato il fatto di essere una donna e dalle donne era seguita e ammirata", fa notare Barbero. Verrà riconosciuta colpevole di eresia e bruciata sul rogo il 30 maggio del 1431, ma il suo mito resiste ancora oggi. Il suo nome è stato riabilitato in un secondo processo, vent'anni più tardi e nel 1909 Giovannna d'Arco è stata beatificata nel 1909 da Pio X e canonizzata nel 1920 da Benedetto XV. Giovanna è stata proclamata patrona di Francia. Nasce oggi Piero Chiambretti nato il 30 maggio del 1956 ad Aosta. Oggi il noto comico, conduttore televisivo e showman compie 68 anni. Lo hanno definito, a seconda dei casi, il 'disturbatore' del tubo catodico e 'adorabile'. In più di una occasione disse: “Faccio tv per non guardarla”.