34 nuovi infermieri per la sanità aretina. 7 sono destinati al Casentino

Ceccarelli PD: “Un passaggio fondamentale per rafforzare il sistema di emergenza territoriali ed essere vicini alla popolazione.”

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Arezzo, 20 settembre 2024 – 34 nuovi infermieri per la sanità aretina. 7 sono destinati al Casentino

Ceccarelli PD: “Un passaggio fondamentale per rafforzare il sistema di emergenza territoriali ed essere vicini alla popolazione.”

Vincenzo Ceccarelli capogruppo PD in Regione Toscana e membro della commissione sanità interviene sulla recente delibera della ASL Toscana sud est che ha approvato il piano attuativo di riorganizzazione del sistema di emergenza urgenza reclutando 95 nuovi infermieri in tutta la Asl Tse, di cui 34 in provincia di Arezzo (7 in Casentino).

“Credo che questo ennesimo intervento a sostegno del sistema sanitario territoriale ed in particolare del Casentino tolga ogni dubbio sulla volontà della Regione Toscana di difendere e rafforzare la Sanità Pubblica. Questi sette professionisti consentiranno di dare alle postazioni di emergenza territoriale una migliore operatività ed efficienza. Questa è la strada per garantire la migliore assistenza a tutti i cittadini.

“Questi nuovi ingressi – prosegue Ceccarelli - saranno destinati a due postazioni H24: una a Bibbiena, dove andranno a completare la dotazione dei sei già operativi, ed una a Stia con altri sei infermieri. Prima del loro ingresso definitivo sono previsti anche corsi di alta formazione per preparare questi professionisti ai nuovi incarichi. E’ chiaro che queste assunzioni non riescono a sopperire alla cronica mancanza di sanitari, medici e infermieri, che sta attraversando tutta l’Italia, per questo, prosegue Ceccarelli, dobbiamo sempre con maggior forza e convinzione rivendicare il ruolo centrale della sanità pubblica.

“La Regione Toscana – conclude il capogruppo Pd - come si vede, sta facendo tutto ciò che è in suo potere, ma è necessario che anche il Governo nazionale riconosca questa urgenza e destini risorse adeguate al sistema sanitario pubblico invece di spostare sempre l’asse verso il sistema privato.”