
Niccolò di Tommaso, Pannello principale di un trittico con le storie di Papa Celestino V
Firenze, 5 luglio 2023 – Era il 5 luglio del 1294 quando, con un conclave pieno di contrasti e durato ben 27 mesi, che venne sospeso anche per la peste, fu eletto l'eremita Pietro da Morrone, che prese il nome di Papa Celestino V. Ma appena quattro mesi dopo la sua elezione, nel corso di un concistoro, rinunciò all'ufficio di pontefice romano. Diede le clamorose dimissioni il 13 dicembre del 1294, a soli quattro mesi dall'incoronazione all'Aquila, avvenuta il 29 agosto dello stesso anno. Se fu per paura o per coraggio ancora si dibatte, certo è però che quel "gran rifiuto", con cui abdicò al papato, e di cui Dante parla nella Divina Commedia mettendo il pontefice nel girone degli ignavi, lo ha reso uno dei papi più celebri della storia. Morì nel 1296, nelle sale del Castello di Fumone, in Ciociaria. Bonifacio VIII, succeduto a Celestino V, è qui che lo rinchiuse dopo la rinuncia, confinandolo in una cella che da luogo di prigionia divenne, dopo la sua scomparsa, santuario per i cristiani. Bonifacio VIII tentò anche di distruggere la Bolla del Perdono, quella con cui, al momento dell'incoronazione, l'Eremita concesse il Perdono da tutti i peccati a chi, pentito e confessato, fosse passato sotto la Porta Santa di Collemaggio tra il 28 e il 29 agosto di ogni anno. Clemente V invece proclamò santo Celestino V, non con il nome da Papa, bensì con quello da eremita: San Pietro Confessore. Papa Bergoglio disse all'Aquila: "Erroneamente ricordiamo la figura di Celestino V come 'colui che fece il gran rifiuto', secondo l'espressione di Dante nella Divina Commedia. Ma Celestino V non è stato l'uomo del 'no', è stato l'uomo del 'sì'. Un testimone coraggioso del Vangelo, perché nessuna logica di potere lo ha potuto imprigionare e gestire. In lui noi ammiriamo una Chiesa libera dalle logiche mondane e pienamente testimone di quel nome di Dio che è la Misericordia". In quei pochi mesi di pontificato, Papa Celestino lasciò alla città dell'Aquila, ma anche al mondo intero, un'eredità di portata straordinaria. Alla fine di settembre del 1294 infatti, proprio dalla basilica di Collemaggio, emanò una Bolla con la quale concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità, introducendo i concetti di pace, solidarietà e riconciliazione. Nasce oggi Jean Cocteau nato il 5 luglio del 1889 a Maisons-Laffitte. Celebre artista, versatile ed originale, dalle grandi capacità espressive: è stato un poeta, saggista, sceneggiatore, drammaturgo, scrittore, disegnatore, librettista, regista ed attore. Ha scritto: “Il verbo amare è uno dei più difficili da coniugare: il suo passato non è semplice, il suo presente non è indicativo e il suo futuro non è che un condizionale”.