REDAZIONE CRONACA

Abetone in ginocchio senza neve, raffica di disdette

La media delle rinunce si aggira intorno al 95%. La situazione è drammaticamente in perdita

Abetone (Pistoia), 4 gennaio 2023 - Desolazione e stupore. La strada per salire sul passo dell'Abetone è incredibilmente priva di traffico. Per quanto piacevole possa essere arrivare a destinazione con tempi accettabili, adesso non è certo un buon segnale. Lei, la dama bianca, al momento risulta la grande assente di questo inverno. E con lei sono assenti tutti i suoi amanti, con la conseguenza che un territorio che spasima per l'arrivo della neve, si ritrova subissato di disdette da parte dei turisti.

La media delle rinunce si aggira intorno al 95%, e ciò ha portato anche a chi ha scelto di chiudere adesso e di riaprire verso fine mese, per cercare di tamponare una situazione drammaticamente in perdita. Sono i primi di gennaio, l'aria fredda e pungente dovrebbe far frizzante il naso. Invece no, in piazza dell'Abetone la temperatura poco dopo pranzo sfiora i dieci gradi.

Una bellissima giornata di sole che avrebbe richiamato tantissimi appassionati e sciatori che avrebbero solcato piste e preso d'assalto rifugi e ristoranti, andando sicuramente ad animare quella montagna che sopravvive non senza difficoltà. Per adesso rimane un ricordo del tempo che fu.

Perché quel sole caldo che pian piano se ne va verso il crinale illumina un paese con pochissime persone a passeggio, il suo mercatino di Natale deserto, parcheggi inusualmente vuoti, e piste da sci ancora di verde vestite. Qualche piccola isola bianca resiste a stento dall'essere mangiata dalle temperature. Senza dubbio per queste vacanze di Natale il clima ha fatto capire di esser cambiato. E c'è da pensare a delle soluzioni. Il personale degli impianti ci ha provato a mettere in funzione i cannoni spara neve. Tentativo vano.

Fa troppo caldo, e per giorni la montagna è stata avvolta dalla nebbia. Per quanto la sera le temperature possano calare, la situazione generale è pessima. Ma all'Abetone non mollano e continuano ad adoperarsi e si dichiarano pronti: se arriva il freddo faranno sciare. In quelle isole qualche bambino si accontenta di quei pochi metri di neve per qualche sprazzo di felicità sugli slittini.

L'euforia dei bambini dista solo pochi metri dalla preoccupazione dei grandi. Quei grandi che al mondo della neve vedono collegata la loro attività. Un tessuto economico locale gravemente compromesso. Gli operatori degli impianti guardano le cabine vuote girare, una dopo l'altra. Dai negozi deserti, ad alcuni bar e ristoranti che hanno deciso di tenere chiuso. Poi c'è chi resiste tiene aperto per dar accoglienza a quei pochi turisti presenti. Ma tutti che guardano i giorni a venire con preoccupazione, per se stessi, per le loro attività, ma, soprattutto per chi ha dei dipendenti, a loro. Arrivando a chiedere un intervento di aiuti a qualsiasi livello. La politica locale e regionale ha annunciato che si interesserà alla situazione. Ma al momento in paese lo scetticismo porta gli imprenditori a non credere che una vera soluzione possa arrivare.La visione futura è offuscata. A ribadire il concetto verso sera arriva nuovamente la nebbia. In un secondo torna a inghiottire le luci del Natale appena passato. Che disdetta. Neanche la bellezza di godersi un meraviglioso tramonto sui monti.

Gabriele Acerboni