Fontanello
Firenze, 8 settembre 2016 - FARE PROVVISTA d’acqua al fontanello va bene, ma sono necessarie buone prassi. L’acqua è un alimento e come tale decade, va a male. Le analisi effettuate in tutta la Toscana, hanno evidenziato un decadimento dell’acqua in media dopo meno di una settimana. Questo significa che il liquido si riempie di batteri dannosi per il nostro organismo. Sono in pochi a sapere come si conserva l’acqua. Non solo quella del fontanello, ma anche la minerale in bottiglia.
PER L’ACQUA PUBBLICA il primo passo è sicuramente fare scorte ridotte. Prendere acqua per cinque-sei giorni al massimo, in modo da evitare contaminazioni.
«L’acqua stagnante – dice Marco Tarducci di Hygien – è chiaramente a rischio anche in natura. Più si riduce il tempo di conservazione, meno problemi ci sono. La conservazione deve avvenire in un luogo fresco e senza esposizione diretta ai raggi del sole».
Ma non basta. Perché ci sono alcuni fattori di contaminazione che possono accorciare ancora di più i tempi. Il primo è sicuramente il contenitore. «Le bottiglie – ha aggiunto Tarducci – sono certamente un eccezionale veicolo di trasmissione dei batteri. E’ necessario utilizzare bottiglie in vetro e sciacquarle ogni volta che si va al fontanello non basta. Prima di riempirle di nuovo, occorre immergere le bottiglie in un contenitore riempito con 10 litri d’acqua addizionata di amuchina all’1% (poi metterle a testa in giù per farle asciugare n.d.r). In questo modo si possono evitare problemi di contaminazione».
PER L’ACQUA MINERALE la situazione è più o meno analoga.
Il consiglio è quello di scegliere acqua in vetro; puntare sulla territorialità ossia privilegiare acque che arrivano dalle vicinanze perché minore è il tragitto da percorrere fino al punto vendita, minore è il rischio di contaminazioni. Ugualmente conservarla in un luogo fresco e lontano dalla luce diretta del sole. Una volta aperta la bottiglia, l’acqua va consumata rapidamente. E comunque non più in là di di tre giorni.