Firenze, 3 luglio 2024 - I mari della Toscana sono in salute: il 95% delle coste balneabili sono infatti in condizioni eccellenti. Non così le foci di fiumi e canali. Il 65% dei campioni raccolti da Goletta Verde tra il 17 e il 19 giugno 2024 è infatti risultato fuori dai limiti di legge. In particolare, dei 20 campioni esaminati - di questi 15 sono stati prelevati in foce di fiumi o canali e 5 a mare - ben 13 sono risultati fuori dai parametri di legge alle analisi effettuate da laboratori specializzati sul territorio e quindi solo 7 perfettamente non inquinati. Dei 13 punti fuori dai limiti di legge, 10 sono stati giudicati fortemente inquinati, in quanto i campioni superano di più del doppio i limiti normativi considerati, 3 invece hanno avuto il giudizio di inquinato. I parametri indagati sono microbiologici e quindi nei campioni viene ricercata la presenza di enterococchi intestinali e escherichia coli. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito, inoltre, in proporzione ai chilometri di costa della regione.
Come ha spiegato, presentando i dati, il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, «rispetto al 2022 e al 2023 la situazione nella regione è stazionaria», ma se si vuole migliorare, «le istituzioni devono fare di più per risolvere i problemi che sono diventati cronici: i depuratori devono funzionare meglio, essere più efficaci, efficienti in modo da rientrare rapidamente nei parametri di legge». Questo anche alla luce del cambiamento climatico. «È un nemico in più – ha sottolineato Pietro Rubellini, direttore generale di Arpat – che complica la situazione: i forti temporali attivano gli scolmatori dei depuratori per evitare che questi si rompano a causa dell'enorme quantità di acqua che arriva in un colpo solo. Inoltre, le piogge violente, che arrivano magari dopo un periodo di siccità, provocano un effetto pistone sul fiume, facendo sì che la piena rilasci tutti gli inquinanti accumulati nel corso d'acqua nei tre o quattro mesi precedenti».
La mappa delle foci inquinate
La situazione più critica si registra nella parte nord della Toscana, nella zona apuo-versiliese. Tutti e quattro i punti in provincia di Massa Carrara sono risultati, infatti, fortemente inquinati: la foce del torrente Carrione a Marina di Carrara, il torrente Lavello in località Partaccia e il fiume Brugiano verso la località Ronchi, entrambi nel comune di Massa, la foce del fiume Versilia in località Cinquale, a Montignoso. Due i punti «fortemente inquinati» in provincia di Lucca, alla foce del fosso Fiumetto a Marina di Pietrasanta e del fosso dell’Abate al Lido di Camaiore.
Inquinato è risultato il prelievo effettuato a Marina di Pisa, alla foce del fiume Arno, mentre fortemente inquinato risulta quello alla foce del canale scolmatore in località Calambrone, sempre nel comune di Pisa. In provincia di Livorno, sulla terraferma, è risultato entro i limiti il punto alla foce del fiume Cecina nell’omonimo comune e fortemente inquinato il punto preso a mare, antistante allo scarico di via Salivoli, alla marina di Salivoli, Piombino. Sono 6 i punti in provincia di Grosseto, due di questi risultati fortemente inquinati, la foce del Gora a Follonica e la foce del fosso Tagliata Etrusca, ad Ansedonia. La foce del fiume Osa a Fonteblanda, nel comune di Orbetello, ha ricevuto il giudizio di inquinato. Sull’Isola d’Elba, è risultato inquinato il campione prelevato sulla spiaggia presso il moletto del pesce a Marciana Marina.
Le foci non inquinate
Sono risultati entro i limiti i prelievi effettuati sull'Isola d'Elba alla foce unica dei fossi di Mola, a Capoliveri, al fosso della Madonnina, in località Punta della Rena a Portoferraio e alla foce del fosso Galea-La Pila, in località La Foce a Campo nell’Elba.

Entro i limiti anche i punti alla foce del Bruna a Castiglione della Pescaia, la foce del fiume Albegna alle Bocche di Albegna, nel comune di Orbetello, il campione prelevato in spiaggia, di fronte al canale, tra le località Poggio Pertuso e Cala Galera nel comune di Monte Argentario.