Pisa, 16 marzo 2022 - «Il sistema aeroportuale toscano si regge su due gambe, Firenze e Pisa, e puntare su uno solo dei due significa perdere competitività ma soprattutto il ruolo di sistema strategico nazionale che c’è solo grazie all’interazione dei due scali".
L’ad di Toscana Aeroporti, Roberto Naldi, sceglie il giorno in cui partono i primi lavori per il maxi-restyling del terminal pisano per ribadire le strategie aziendali. E lo fa parlando accanto al presidente di Enac, Pier Luigi Di Palma, che lo ascolta e annuisce.
"I due scali - spiega Naldi - hanno caratteristiche diverse, sistemi di offerta diversi, clienti diversi e insieme si integrano: Firenze è e rimarrà un city airport, ovvero un aeroporto con voli di medio raggio ad alta frequenza verso gli hub europei e Pisa un aeroporto a vocazione low cost e intercontinentale, avendo una pista che lo consente al netto dello sviluppo dei piazzali".
Però, sottolinea Naldi, la svolta di Peretola è necessaria, perché "il tema della pista è fondamentale per tenere in vita il sistema aeroportuale regionale. Enac ha già in valutazione una prima nostra proposta tecnica – soluzioni che se sostenibili tecnicamente potrebbero risolvere l’annosa questione –, ma il masterplan definitivo arriverà tra 7-8 mesi". E Di Palma ha dato il suo placet alla pista di 2200 metri e moderatamente obliqua del "Vespucci".
Intanto a Pisa partono i primi lavori per un progetto che vale 88,2 milioni per nuove infrastrutture di volo e un terminal che potrà ospitare oltre 7 milioni di passeggeri. «La società – sottolinea il presidente Marco Carrai – avvia un importante investimento fiduciosa di poter accogliere l’auspicata ripresa del traffico nei prossimi anni con l’obiettivo di dotare Pisa di un aeroporto all’avanguardia, aperto al mondo, improntato alla sostenibilità ambientale". Digitalizzazione e sostenibilità sono un punto centrale, richiamato anche da Di Palma: "Alle società aeroportuali come Toscana Aeroporti dico di rendicontare i loro interventi seguendo il modello del Pnrr perché ritengo che anche il trasporto aereo possa essere inserito nel Recovery Fund".
Infine, Naldi chiede uno scatto in avanti nei collegamenti ferroviari: "Non è il treno ad alta velocità in sé che determina la crescita o meno di un aeroporto, ma la qualità del servizio di collegamento: frequenze dei treni lungo la direttrice Pisa-Firenze (non meno di una ogni mezz’ora), orari dal primo volo della mattina e all’ultimo della sera anche in caso di ritardo e mezzi di trasporto adeguati, climatizzati, con lo spazio per le valige, senza rotture di carico. Tutto questo si può ottenere da subito. L’alta velocità è un plus che auspichiamo, ma se il livello di servizio non sarà adeguato non sarà un plus per il sistema aeroportuale toscano".