Firenze, 22 settembre 2023 - "Cercasi disperatamente compagno di stanza". Sulle bacheche virtuali si moltiplicano gli appelli degli studenti fuori sede. Ormai, trovare casa a Firenze è diventato un miraggio. "Da quando abbiamo riaperto, a fine agosto, siamo subissati di telefonate. Gli studenti non riescono a trovare un alloggio: i prezzi sono alle stelle", allarga le braccia Laura Grandi, segretaria fiorentina del Sunia. C’è chi, in una stanza, è arrivato a sistemare ben due letti a castello. "E affitta ogni posto a 300 euro al mese", racconta Grandi. Tra gli aspetti più curiosi, il fatto che "gli alloggi per fumatori costano mediamente il 20% in meno". Così, per risparmiare qualche decina di euro, "ci sono ragazzi disposti a subire le conseguenze dannose del fumo passivo".
Secondo gli ultimi dati del Sunia, il prezzo degli affitti ha visto un "ulteriore aumento del 20%". E c’è chi è costretto ad optare per un’altra città, meno turistica. Per una camera singola si pagano 500-550 euro al mese: 400 euro a persona sono richiesti per un posto letto in doppia. In base ad un’indagine sempre del Sunia, il 60,4% vorrebbe tanto una stanza singola, ma alla fine il 37% deve ripiegare sulla doppia, da condividere. Guardando gli annunci per studenti, si vedono scorci di camere spoglie, arredate malamente. Se la presenza del wi-fi è ormai quasi assodata, in molti casi lavatrici e lavastoviglie restano un miraggio. Se guardiamo al panorama delle case dello studente gestite dal Dsu Toscana, tra città e provincia sono 14, per 1785 posti letto, assegnati ai fuori sede in base a dei parametri Isee.
Dallo scorso anno accademico l’Azienda ha avviato un programma di manutenzione straordinaria delle residenze. Così, 653 posti letto non sono utilizzabili. Pertanto i posti assegnati ammontano a 1259. A chi, pur avendo diritto, non è stato offerto il posto alloggio, in alternativa è stato dato un contributo affitto di 250 euro al mese. In base all’ultima graduatoria alloggi, restano "in attesa di convocazione" 249 studenti. "Con l’apertura del nuovo anno accademico stiamo cercando di ripristinare il patrimonio pubblico delle nostre residenze", dice il presidente del Dsu Toscana Marco Del Medico. Situazioni analoghe nelle altre città universitarie della Toscana e dell’Umbria.
PISA
Una singola costa 300 euro al mese, fino a 450-500 euro per una matrimoniale o doppia con bagno. Pisa è tra le venti città universitarie più care d’Italia. Ad agosto 2023 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media 12,26 euro al metro quadro, con un aumento del 10,25% rispetto all’agosto 2022, come emerge dal rapporto annuale del portale Immobiliare.it. "L’aumento degli affitti è una storia lunga - spiega Jacopo Matrone, rappresentante degli studenti del Nucleo di valutazione dell’Ateneo pisano - Si parla di una media di 306 euro al metro quadro, ma basta guardarsi intorno per scoprire che una stanza costa non meno di 350 euro utenze escluse".
SIENA
Il Consiglio studentesco dell’Università (Cravos) ha creato una piattaforma abitativa su Telegram per studenti e lavoratori. "Il gruppo è aperto da luglio – spiega Samuele Picchianti, presidente di Cravos –. Mettiamo insieme offerte dignitose per qualità e prezzo che troviamo sul web. Oltre alla parte economica c’è quella politica: vogliamo far riflettere sull’emergenza del caro vita". Picchianti vive a Siena da cinque anni e da sei mesi è stato eletto presidente del Consiglio Studentesco: "Per la mia esperienza c’è stato un incremento del costo degli affitti – sottolinea –. Una stanza singola, a fine 2022 in centro, si trovava a 300 euro al mese e una doppia a 200-250 euro, oggi i rincari arrivano a oltre 50-70 euro sui prezzi del periodo post pandemico".
PERUGIA
E’ il secondo anno consecutivo che gli universitari fuori sede fanno i conti con il caro-affitti. L’Agenzia per il diritto allo Studio è alle prese con la carenza di alloggi. Prezzi alle stelle: da una media di 250 euro si è passati in un anno a 300, con punte di 350-380 per un letto (utenze escluse). Ma la partenza di questo anno accademico potrebbe riservare un’altra amara sorpresa: lo scorso anno Regione Umbria e Ateneo si accordarono per offrire gli abbonamenti del trasporto pubblico agli studenti a 60 euro annui. Il servizio potrebbe saltare: la Regione non ha quei 400mila euro che servirono agli sconti.