Monica Pieraccini
Cronaca

Rapporto Agenas, le pagelle delle Asl toscane. Chi fa meglio e chi peggio: la classifica

La sanità toscana resta un’eccellenza, ma con carenze sul fronte investimenti e tempi d’attesa al pronto soccorso

Un ospedale

Un ospedale

Arezzo, 28 novembre 2024 – Durante il Forum risk management di Arezzo, Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha presentato i dati aggiornati al 2023 relativi alle performance delle aziende sanitarie pubbliche italiane. Un'analisi approfondita che ha interessato 110 aziende territoriali e 51 ospedaliere, mettendo in luce pregi e criticità del sistema sanitario nazionale. In Toscana, la fotografia scattata mostra un panorama con punte di eccellenza ma anche alcune aree di miglioramento.

La valutazione si è basata su 34 indicatori per le aziende territoriali, suddivisi in sei macro-aree: prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economico-patrimoniale, outcome, cioè esiti, e processi organizzativi. Per le aziende ospedaliere, sono stati utilizzati 27 indicatori in quattro aree: accessibilità, gestione dei processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale e investimenti.

Toscana tra le migliori, ma con criticità

Le aziende ospedaliere di Pisa, Firenze (Careggi) e Siena si collocano tra le migliori a livello nazionale. Tuttavia, si registra un semaforo rosso per tutta la regione nell'area degli investimenti, con performance definite "molto basse" per capacità di rinnovamento tecnologico e stato del patrimonio.

In positivo, la Toscana si distingue nell'area della prevenzione, con ottimi risultati negli screening per mammella, cervice e colon. Anche l'assistenza ospedaliera riceve giudizi elevati, con degenze medie contenute nei reparti di medicina interna e geriatria e rispetto dei tempi per interventi di colecistectomia e protesi ortopediche.

Pisa eccelle per la tempestività negli interventi per tumori alla mammella, con il 100% dei casi operati entro 30 giorni. Careggi si attesta al 96%, seguita da Siena con l'86%. Per i tumori al polmone, le percentuali scendono: Careggi 89%, Pisa 75%, Siena 63%. Le tre aziende ospedaliere toscane si distinguono però per tempi di degenza pre-intervento, molto contenuti nei ricoveri ordinari programmati.

In pronto soccorso, invece, c'è spazio per migliorare: il 4,9% dei pazienti a Siena attende oltre 48 ore per dimissione o ricovero, contro il 3,7% di Pisa e il 3,2% di Careggi.

Costi e sostenibilità

Per il costo medio giornaliero di degenza, Careggi registra una spesa di 693 euro, seguita da Pisa (615 euro) e Siena (578 euro). Questi valori posizionano le tre aziende lontane dalle più virtuose, come il Policlinico San Matteo di Pavia, dove il costo medio giornaliero di degenza è di 400 euro, quasi 300 in meno rispetto a Careggi. Careggi non brilla nemmeno per i costi operativi, ovvero per il maggiore costo per dispositivi medici sul valore della produzione normalizzato e pesato per complessità, trovandosi nella top ten delle peggiori aziende ospedaliere, con un valore del 12,1%, seguita, a livello regionale, da Siena (11,6%), e Pisa (10%). Le apparecchiature con più di 10 anni di esercizio sono particolarmente diffuse a Siena (57%) e Pisa (quasi il 50%), mentre Careggi si ferma al 31%.

Il costo totale dell'assistenza sanitaria pro capite si attesta sui 2mila euro tra le diverse aree toscane. In particolare, in Toscana Sud Est la cifra si aggira sui 2.200 euro, nel Nord Ovest 2.100 euro, Toscana Centro poco sotto i 2mila euro.