MONICA PIERACCINI
Cronaca

Lavoro, il decreto flussi: “Meno burocrazia e maggiore stabilità. Un buon passo avanti”

Agricoltura, associazioni di categoria allineate: “Bene anche il permesso di soggiorno per chi denuncia casi di caporalato”

Il decreto flussi riguarda anche il settore dell’accoglienza turistica

Il decreto flussi riguarda anche il settore dell’accoglienza turistica

Firenze, 10 ottobre 2024 – In un momento storico in cui la mancanza di manodopera rappresenta una delle principali emergenze strutturali per l’agricoltura toscana, i lavoratori migranti si confermano una risorsa insostituibile. Quasi un prodotto agricolo su due viene raccolto da mani straniere, un dato che sottolinea il ruolo cruciale di questa forza lavoro nell’economia regionale. In Toscana il 53% delle aziende agricole si affida a lavoratori stranieri, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi. La durata del rapporto di lavoro varia, ma nel 44% dei casi raggiunge almeno sei mesi, con punte fino a un anno. Secondo i dati forniti da Coldiretti Toscana, sono circa 23.915 i lavoratori provenienti da 136 Paesi che operano regolarmente nelle campagne toscane, garantendo circa 3 milioni di giornate di lavoro all’anno.

Si tratta soprattutto di lavoratori stagionali, che ogni anno arrivano per sostenere le imprese agricole durante i periodi di maggior richiesta, come la raccolta di frutta, uva e olive. Che effetti avrà il nuovo decreto flussi sull’agricoltura toscana? Meno burocrazia e maggiore stabilità per i lavoratori sono alcuni dei benefici del provvedimento per Coldiretti Toscana, che ha accolto positivamente le modifiche introdotte in quanto “rappresentano un passo importante verso la semplificazione e il rispetto dei tempi di ingresso dei lavoratori”.

In particolare, sottolinea Coldiretti, il non doversi recare più a sottoscrivere il contratto di soggiorno allo sportello unico, ma in modalità digitale, consentirà di velocizzare la conclusione dell’iter burocratico. “Molto importante” anche il superamento delle quote per le conversioni dei permessi di soggiorno da stagionale in permessi a tempo determinato o indeterminato. Questa misura, insieme all’iscrizione nella piattaforma del ministero del Lavoro da parte dei lavoratori che hanno terminato il contratto ma che si trovano legalmente ancora nel territorio italiano, rappresenta un elemento utile per sopperire alla mancanza di manodopera. Significativa anche la previsione di uno speciale permesso di soggiorno di sei mesi rinnovabile, per chi denuncia casi di sfruttamento come il caporalato.

“Tra le novità dovrebbero esserci la possibilità di click day plurimi e settoriali, l’abolizione della presentazione di istanze di nulla osta al lavoro conto-terzi da parte di soggetti privati, la precompilazione delle richieste con ampio anticipo rispetto al passato, il numero di lavoratori richiesti proporzionato alla capacità economica del datore di lavoro”, elenca Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana. Tutte procedure, che, sottolinea, “aiutano a fare impresa, ad avere trasparenza nei rapporti di lavoro, ad ottimizzare i costi di gestione perché una pratica che non si chiude velocemente genera incertezza, complicazioni in azienda e spesso impedisce di poter fare le operazioni colturali nei tempi previsti ed auspicati”.

Non sono solo gli imprenditori agricoli ad accogliere positivamente le novità. Fai Cisl Toscana, che rappresenta i lavoratori dell’agricoltura, esprime “un primo parere positivo su alcuni punti”. Positivo soprattutto “il riconoscimento del permesso di soggiorno per le vittime di caporalato e la possibilità di convertirlo in permesso per lavoro, nonché il percorso di accompagnamento per la loro inclusione sociale e lavorativa anche con il riconoscimento dell’assegno di inclusione”. O ancora: la possibilità per gli stagionali di stipulare un nuovo contratto con lo stesso o altro datore di lavoro nel periodo del nulla osta, le misure più severe contro le imprese che attivano la procedura di ingresso senza attivare contratti o utilizzando manodopera in nero, l’interoperabilità delle banche dati. Resta ancora un obiettivo da raggiungere, sottolinea Gori, ovvero “il superamento della logica del click day, che invece sembra al momento ulteriormente potenziata”.