Albero di Natale, in Toscana c’è quello ‘a noleggio’ che si restituisce dopo le feste

In questo modo si ottiene indietro la metà del prezzo pagato e quando diventerà troppo grande l’abete sarà restituito al bosco

Pistoia, 9 dicembre 2022 – L’albero di Natale è da sempre il protagonista delle feste. E lo sarà anche quest’anno, dal momento che sarà addobbato in quasi 9 case su 10 infatti (85%). La maggioranza degli italiani (63%) preferisce riutilizzare l'albero di plastica degli anni passati. Ma per quanti vogliono optare per un albero vero, in Toscana è nata un’iniziativa davvero speciale: ossia l’albero a noleggio. L’idea è venuta a un’azienda agricola della provincia di Pistoia, è promossa da Coldiretti e da Campagna Amica, e consente di gestire al meglio una pianta viva. In molti rinunciano alla possibilità di un albero vero in casa per non danneggiare l’ambiente. Ma grazie a quest’iniziativa tutti hanno la possibilità di noleggiare alberi veri: in questo modo si va “incontro alle difficoltà di gestione di un abete vero per molte famiglie che hanno poco spazio in casa o nessun giardino per ospitarlo, offrendo la possibilità di riportare l'esemplare acquistato al vivaio che lo terrà in custodia fino al prossimo Natale”. Gli abeti “potranno essere così riconsegnati, ottenendo indietro la metà del prezzo pagato”. Ma c’è di più: quando l'abete sarà troppo grande per essere ospitato in casa, sarà restituito al bosco. In Italia la coltivazione dell'albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana, in particolare nelle province di Arezzo e Pistoia, ed in Veneto. Sono quasi tre milioni le famiglie che si orientano sull'abete vero, con una spesa media di 40 euro: lo indica l'indagine Coldiretti/Ixè, dalla quale emerge inoltre che quasi un italiano su due (47%) contiene il budget sotto i 30 euro, un altro 28% si orienta tra i 30 e i 50 euro, ma c'è anche un 19% che spenderà fino a 100 euro, e chi andrà addirittura oltre. “I prezzi variano a seconda dell'altezza e delle varietà, con gli abeti più piccoli che non superano il metro e mezzo venduti tra i 10 e i 60 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso, mentre per le piante di taglia oltre i due metri il prezzo sale anche a 200 euro per varietà particolari”, rileva la Coldiretti. L'organizzazione agricola segnala inoltre l'iniziativa La Coldiretti osserva infine che l'abete naturale “è coltivato soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali” e “derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche, mentre il restante 10% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di 'sfolli’, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco”. 

Maurizio Costanzo