Santa Croce sull’Arno (Pisa), 10 agosto 2023 – Il braccio della gru dei vigili del fuoco è illuminato dal sole di agosto. I soccorritori salgono e scendono in un’alternanza di movimenti che tiene viva la speranza.
Intorno il silenzio dell’estate di queste parti. Alle 17 il braccio meccanico dei pompieri porta verso il cielo una barella con un corpo coperto da un telo. La speranza si spezza. Uno dei due operai caduti in una vasca di ispessimento dei fanghi del depuratore Aquarno di Santa Croce è morto. L’altro è ferito in maniera seria, ma non in pericolo di vita. Il lavoro uccide ancora in Toscana.
Questa volta la tragedia piomba come un macigno nel Distretto del Cuoio, all’impianto Aquarno che depura le acque degli scarichi delle concerie di Santa Croce, Castelfranco e Fucecchio e i reflui civili della zona.
I due operai stavano effettuando lavori di manutenzione alla copertura di una vasca. Sono interventi che vengono concentrati soprattutto nel mese di agosto, quando il depuratore lavora a scartamento ridotto in concomitanza con la chiusura per le ferie estive delle aziende.
I due operai, entrambi poco più che quarantenni – Alberto Fontanelli di Pontedera e Manuele Tuliani di Castelfranco – sono sulla copertura della vasca quando, improvvisamente, precipitano all’interno. Un volo di alcuni metri.
Alberto Fontanelli muore pochi minuti dopo la caduta. Tuliani, recuperato dai vigili del fuoco del distaccamento di Castelfranco, viene trasferito con l’eliambulanza Pegaso al pronto soccorso dell’ospedale Cisanello di Pisa. Ha fratture e traumi in diverse parti del corpo, ma non sarebbe in pericolo di vita.
L’infortunio sul lavoro è accaduto intorno alle 15,45 di ieri in un’area del depuratore Aquarno vicina allo scarico dei reflui nel canale Usciana. Sul posto si sono precipitati i soccorritori del 118, i vigili del fuoco, i carabinieri e la medicina del lavoro dell’Asl Toscana Centro, che procede per la ricostruzione della dinamica del terribile incidente e accertare eventuali responsabilità. Poco dopo arriva anche una pattuglia della polizia municipale di Santa Croce.
Diverse le ipotesi sulle cause del mortale infortunio. I due operai potrebbero aver accusato un malore, a causa delle esalazioni, che ha fatto perdere loro i sensi, oppure potrebbe esserci stato un cedimento strutturale. Non viene esclusa neppure una fatale disattenzione.
L’infortunio ha suscitato le reazioni dei sindacati e delle istituzioni. Stamani, dalle 10 alle 11, tutte le sigle sindacali organizzano un presidio davanti ai cancelli del depuratore di Santa Croce "perché non è accettabile che si continui a morire sul lavoro, chiediamo che vengano accertate tutte le responsabilità".
Intervengono anche i sindaci di Santa Croce, Castelfranco e Fucecchio – Giulia Deidda, Gabriele Toti e Alessio Spinelli – i tre Comuni del Distretto del Cuoio che scaricano all’Aquarno – impianto a gestione mista, pubblico-privata – i reflui industriali e civili. "Siamo scioccati – dicono i tre sindaci – Non conosciamo ancora la dinamica dell’incidente e quindi ci asteniamo da valutazioni e giudizi. Resta il fatto che una persona è deceduta a causa di un incidente sul lavoro e un’altra è rimasta ferita. In Italia occorre fare di più per evitare gli incidenti sul lavoro. Esprimiamo tutto il nostro cordoglio e quello delle comunità che rappresentiamo alla famiglia dell’operaio deceduto".