MARTINA VACCA
Cronaca

Ucciso davanti a casa, doppio giallo tra telefono e furgone. L’ex moglie: “Padre esemplare”

L’omicidio Alessio Cini è sempre più intricato: perché era uscito di notte, in tuta? E il parcheggio del suo mezzo, ora sequestrato, era stato oggetto di discussioni con i vicini

L’ex moglie di Alessio Cini, Katiuscia Carrone, ha usato ieri parole commosse

L’ex moglie di Alessio Cini, Katiuscia Carrone, ha usato ieri parole commosse

Pistoia, 13 gennaio 2024 – La verità sul brutale assassinio di Alessio Cini, colpito con una spranga alle spalle e poi dato alle fiamme all’alba di lunedì 8 gennaio, potrebbe essere racchiusa nello spazio ristretto della villetta isolata in cui l’uomo viveva con la figlia adolescente, in mezzo ai campi e ai vivai, in via Ponte dei Baldi alla Ferruccia di Agliana, nella piana pistoiese. Chi ha aggredito l’operaio, 57 anni, impiegato alla Microtex di Prato, lo ha sorpreso nell’intimità della sua routine quotidiana. Sembra che fosse uscito di casa per farvi subito ritorno. A dirlo sarebbero alcuni particolari che ora emergono: l’uomo indossava una tuta e aveva lasciato il cellulare nel suo appartamento. I messaggi e gli ultimi contatti sul telefono potrebbero aggiungere dettagli importanti nella ricostruzione di questo giallo. I carabinieri del Nucleo investigativo, diretti dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, stanno setacciando ogni contenuto. Così come sarebbero state acquisite le immagini delle telecamere dei vivai che circondano la casa.

Gli inquirenti hanno sequestrato anche il furgone della vittima. Sembra che Cini avesse l’abitudine di parcheggiarlo nel vialetto di ingresso della villetta trifamiliare nella quale vivono la sorella dell’ex moglie con il marito, al piano terreno, e un’altra famiglia. Quel furgone sarebbe stato motivo di piccole discussioni in passato, per questioni di parcheggio, nell’occupazione dello spazio comune dei residenti della villetta. Ed è anche per questo motivo che Cini avrebbe avuto l’abitudine di spostarlo la mattina presto, per non intralciare il passaggio di altre persone.

Dalla mattina della tragedia, la figlioletta si è trasferita in casa degli zii, che la proteggono in questi difficili momenti. E’ a lei che ora va il pensiero dei familiari, prima fra tutti la madre Katiuscia Carrone: "Devo proteggere mia figlia da questo dolore", dice commossa. "Del mio ex marito, posso solo dire che è stato un uomo e un babbo esemplare e che non ci ha mai fatto mancare nulla – racconta – Non posso immaginare chi possa avergli fatto del male: era un uomo amato da tutti. Siamo stati insieme anche a Natale, a casa di mia madre. E’ un dolore grande".