MONICA PIERACCINI
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Cronaca

Nominati i nuovi alfieri della Repubblica. Tra loro due ragazze toscane

Federica Mauro, di Arezzo, e Rebecca Lucchesi, di Bagni di Lucca, sono le due giovani che a dicembre riceveranno l'attestato d'onore insieme ad altri 28 alfieri

Rebecca Lucchesi, Alfiere della Repubblica

Roma, 27 novembre 2021 – Sono stati nominati i nuovi alfieri della Repubblica, in tutto trenta, insigniti da Sergio Mattarella per lo straordinario impegno dimostrato dai ragazzi per superare la pandemia, anche grazie alle loro capacità spontanee nell'uso degli strumenti tecnologici e social media. Tra loro, anche due giovani toscane.

E' aretina Federica Mauro, la cui opera è stata scelta dalla Dante society di Londra come locandina per il concorso internazionale 'Dante 700' e dall'Accademia della Crusca come copertina del volume 'Dante l'italiano'.

Federica Mauro
Federica Mauro

Nella foto Federica Mauro

 

Nata a Barga, vive a Bagni di Lucca Rebecca Lucchesi, classe 2004, studentessa del liceo scientifico Antonio Vallisneri di Lucca.

Emozionata? «Moltissimo. E' stata una sorpresa. Non me l'aspettavo e sono rimasta senza parole».

Sei diventata alfiere della Repubblica per il tuo impegno nel volontariato. Ci racconti la tua esperienza? «Da tre anni faccio parte della Croce Rossa Italiana e due anni e mezzo fa ho avuto un'idea: quella di creare un ''media team' che si occupasse di promuovere tra i giovani le attività dell'organizzazione di volontariato proprio attraverso i social che più sono utlizzati da ragazzi e ragazze, cioè Instagram e Tik Tok».

Come è andata? «Benissimo. E' stato un successo. Durante la quarantena abbiamo scritto dei post per invogliare i giovani ad avvicinarsi alla Croce Rossa e molti si sono avvicinati alla nostra organizzazione».

Come è iniziato il tuo impegno nel volontariato? «Molti miei amici già facevano volontariato, ma allora ero troppo piccola. Però è un ambiente che mi è sempre piaciuto ed è diventata una passione. Lo faccio davvero con il cuore. Oltre alla parte dei social, mi occupo di una parte dell'area sociale: una volta a settimana vengono distribuiti pasti ai più poveri e io registro sul portale cosa viene distribuito».

Perché consiglieresti ad un tuo coetaneo di entrare nella Croce Rossa? «Molti si fanno intimorire perché credono che si faccia solo un'attività di carettere medico. Invece si può fare anche altro, perfino occuparsi di social. Siamo come una grande famiglia, ci vogliamo tutti bene, la collaborazione è straordinaria e, non ultimo, insieme ci divertiamo».