MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Il paese che non si arrende: raccolta fondi fa riaprire l’alimentari ormai chiuso

Accade a Castelnuovo Magra, dove i cittadini hanno messo insieme 13mila euro. Serviranno per affitto e macchinari: e il negozio potrà tornare a lavorare

Castelnuovo Magra

Castelnuovo Magra (La Spezia), 12 febbraio 2024 – Negli ultimi anni il borgo si è svuotato e per i poco più di duecento abitanti rimasti fedeli alle bellezze del centro storico di Castelnuovo Magra le giornate, soprattutto quelle invernali, scorrono lente nell’unico Arci tenuto aperto a fatica nella piazzetta sulla collina dove Dante Alighieri siglò la pace tra i marchesi Malaspina e i vescovi di Luni.

Ma quando anche l’ultima bottega di alimentari della ’Dona’ ha chiuso i battenti, il senso di vuoto e disagio, in particolare per gli anziani, si è fatto così forte che la comunità ha deciso di mettersi a tavolino, coinvolgendo anche l’amministrazione comunale, e di studiare una soluzione. Due residenti, Rosita Bellocchio e Maria Aida Bibolini, si sono fatte avanti rendendosi disponibili a riaprire la saracinesca del negozio.

E’ stata così lanciata a dicembre una raccolta di fondi per sostenere le spese di affitto, per l’acquisto dei macchinari e dei prodotti di vendita e in poco più di un mese sono stati messi insieme 13mila euro.

Sono state 200 le donazioni raccolte e il traguardo è ormai vicino, anche se per essere proprio precisi mancherebbe qualche migliaio di euro. In ogni caso l’ostacolo è superato e a primavera la bottega di alimentari riaprirà.

E questa volta i residenti dovranno rendersi conto che certi treni non passano due volte. Per mantenere in vita l’esperimento occorrerà avere un occhio di riguardo: magari anche spendendo qualche euro in più al mese sotto casa a dispetto dei centri commerciali della piana.

Quel che è certo è che nel borgo di Castelnuovo la comunità, quando vuole, raggiunge i propri obiettivi. Lo ha dimostrato anche cinque anni fa, collaborando con parroco e carabinieri alla messinscena che ha consentito di sventare il furto della Crocifissione di Brueghel: tutti in paese sapevano che sarebbe stato tentato il colpo e hanno mantenuto un profilo di assoluto riserbo; poi quando il giorno fatidico è arrivato, nonostante i ladri pasticcioni avessero fatto più rumore di una fanfara, nessun residente ha mosso un dito, ben sapendo che la banda si sarebbe portata via non la tela originale, ma una riproduzione.

"Come amministrazione – commenta il sindaco Daniele Montebello – ci siamo impegnati a garantire alle attività un contributo di tremila euro per cinque anni proprio per tenere vivo il commercio. E l’apertura della bottega è un ottimo segnale".