LISA CIARDI
LISA CIARDI
Cronaca

Allerta maltempo prorogata. Il climatologo: ‘Eccesso di prudenza? No, piove sul bagnato’

Gozzini spiega l’efficacia del sistema di controllo: “Argini sotto pressione, basta poco per una nuova emergenza”. A Vinci una donna ferita da una frana, evacuati e isolati in Alto Mugello

A Livorno si controlla con preoccupazione il livello delle acque; qui sopra, Bernardo Gozzini

A Livorno si controlla con preoccupazione il livello delle acque; qui sopra, Bernardo Gozzini

Firenze, 23 marzo 2025 – Prosegue anche oggi in Toscana l’allerta meteo. In particolare il codice arancione è prorogato fino alle 14 per rischio idrogeologico e idraulico del reticolo minore prevalentemente a causa degli effetti al suolo degli eventi franosi che destano attenzione anche in conseguenza del maltempo dello scorso fine settimana.

Approfondisci:

Una terra da proteggere

Una terra da proteggere

Nel dettaglio, spiega la Regione in una nota, l’arancione prosegue nella parte settentrionale della regione, in particolare lungo il corso dell’Arno, del Bisenzio, dell’Ombrone pistoiese, del Serchio, del Reno, in Valdelsa, Valdera, Lunigiana, Versilia, Romagna toscana, Mugello e Val di Sieve.

Rimane anche il codice giallo con interessamento del reticolo idraulico principale nell’area pratese e pistoiese. Intanto, la notte scorsa ci sono state precipitazioni contenute soprattutto nelle zone di Firenze e dell’Alto Mugello (dove oggi arriverà il governatore Eugenio Giani per un sopralluogo a Palazzuolo sul Senio e Marradi) e sono previste attenuazioni delle precipitazioni con possibili rovesci. Ancora adottate ulteriori ordinanze di chiusura dai sindaci di Fiesole (parchi, giardini e cimiteri), Calenzano (scuola, parchi, impianti sportivi), Lastra a Signa (parchi, giardini, manifestazioni all’aperto, mercati e cimiteri;), Bagno a Ripoli (parchi, giardini, mercati e cimiteri) e Borgo San Lorenzo (scuole, parchi, giardini e cimiteri e area mercato).

La prefettura ha confermato 100 evacuazioni preventive a Marradi, 40 isolati a Dicomano, 27 a Barberino e 40 a Marradi. Nel resto della Toscana non si segnalano danni o problemi, tranne una donna di 48 anni rimasta ferita alle gambe a Vinci per una frana su una strada sterrata che stava percorrendo per rientrare a casa.

Dopo i nubifragi dello scorso fine settimane, molti hanno tirato un sospiro di sollievo davanti alle scarse piogge di ieri. E altrettanti hanno pensato all’allerta arancione come a un eccesso di prudenza. A spiegare perché non è così è Bernardo Gozzini, direttore del Lamma, il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale, uno dei soggetti che collaborano a definire il livello di allerta.

Poche piogge, ma allerta arancione. Vi aspettavate qualcosa di diverso? «No, le piogge sono state in linea con le previsioni, ma il livello di allerta non è determinato solo dal meteo: incide molto anche la situazione al suolo. Per esempio, sia dopo l’alluvione di Campi Bisenzio, sia dopo gli allagamenti provocati dal Carrione, per diverso tempo, nella zona è scattata l’allerta rossa anche con piogge scarse. Questo perché se gli argini sono compromessi o se ci sono frane in corso, basta poco per determinare una situazione di pericolo».  

In questo caso quali erano i problemi? «Intanto, piove sul bagnato. Dal 1° gennaio a oggi, in molte zone della Toscana, è caduta a terra tanta acqua quanta normalmente ne registriamo in sei mesi e i terreni sono saturi. Inoltre le precipitazioni della scorsa settimana hanno messo sotto pressione molti argini, creando danni ed erosioni. Vanno tutti ricontrollati, ma non è fattibile in una settimana. Stessa cosa per le frane: proprio ieri, a Vinci, una donna è stata travolta da uno smottamento».  

Come avviene la definizione del livello di allerta? «Il dato di partenza è il nostro bollettino di vigilanza meteo che forniamo al Centro Funzionale Regionale, parte del sistema di Protezione civile. Ci confrontiamo con loro guardando, oltre al meteo, la situazione dei fiumi e i possibili effetti al suolo. Definito il livello di allerta, vengono convocati gli enti locali e condividiamo in una call le strategie. Gli elementi da considerare sono molti: anche una strada chiusa, un evento sportivo, una manifestazione, cambiano il quadro».  

Oggi i fenomeni sono molto localizzati: come state affrontando questa novità? «Col principio di precauzione e prudenza: essendo una previsione presenta delle incertezze. Se i dati ci dicono che un fenomeno interesserà un’area, in considerazione dell’incertezza possiamo valutare di includere nell’allerta una superficie maggiore, proprio per tutelare i cittadini da possibili variazioni e imprevisti».  

Le piogge continuano a concentrarsi in un cono fra Livorno e il Mugello, quasi seguendo l’asta dell’Arno. Come mai? «La situazioni più caratteristiche, nei fenomeni temporaleschi, sono le linee di convergenza fra i venti da sud-est, ovvero di Scirocco, e da sud-ovest, cioè il Libeccio. In passato, queste linee andavano dalla Versilia alla Garfagnana alla Lunigiana. Negli ultimi quattro-cinque anni si sono spostate più a sud, sulla valle dell’Arno, tagliando in bisettrice l’area Firenze-Empoli-Mugello o, più a nord, la zona fra Lucca e Pistoia. È un aspetto, questo, che stiamo approfondendo».

Quali le previsioni per le prossime ore? «Le piogge dovrebbero proseguire fino alla prima mattina di domenica (oggi ndr), per attenuarsi dalle 9-10 in poi. Come sempre la situazione va monitorata nelle sue evoluzioni ma alle 14, orario di fine dell’allerta arancione, dovremmo esserci lasciati la fase critica alle spalle».