VALERIE PIZZERA
Cronaca

Elba, la devastazione nelle frazioni: strade sventrate, valanghe di fango, case sommerse

Gravissimi danni per l’alluvione in tutta la costa settentrionale. Cresce l’ansia in vista della prossima stagione turistica ormai alle porte. Legambiente denuncia: “A Nisporto disastro annunciato”

Elba (Livorno), 16 febbraio 2025 – Con il trascorrere delle ore all’Elba si prende coscienza della reale mole dei danni dell’alluvione lungo tutta la costa settentrionale, anche nelle località più defilate. Nella popolazione di tutta l’isola si amplificano le domande sulle modalità di ricostruzione e cresce l’ansia in vista della prossima stagione turistica, ormai alle porte. Qui c’è da ricostruire in fretta e i danni sono molti e gravi.

Alluvione all'Elba, la devastazione: strade sventrare a Nisporto
Alluvione all'Elba, la devastazione: strade sventrare a Nisporto

Come si potrà affrontare rapidamente la situazione? Dove stanno le responsabilità?, si chiedono in molti. Intanto Legambiente fa luce sul disastro annunciato di Nisporto, nel comune di Rio, in particolare nella zona del Conventino dove una strada è stata sventrata dall’acqua. Case allagate, un muro a sassi alto 2 metri crollato e il terrapieno trasformato in una valanga che ha cancellato terreno e sentieri.

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"Mentre l’attenzione è concentrata su Portoferraio e anche il comune di Marciana è al lavoro per smaltire i rifiuti e fango di Procchio nuovamente finita sott’acqua, - scrive il Cigno Verde in una nota – c’è il rischio di dimenticarsi di quel che è accaduto nelle piccole frazioni costiere di Bagnaia, Nisporto e Nisportino, tra i comuni di Portoferraio e Rio, dove i residenti segnalano gravi danni e sporadici interventi pubblici, mentre in alcune località gli unici visti finora sono i volontari della Protezione Civile che stanno svolgendo un eccezionale lavoro, a volte anche in mancanza dei mezzi adeguati che dovrebbero avere a disposizione”. 

"Si tratta di un disastro annunciato – scrive Legambiente - nel giugno 2023 un gruppo di residenti aveva inviato una lettera alle autorità competenti ricordando che In seguito all’alluvione del settembre 2002, Nisporto era stata dichiarata zona ad alto rischio idrogeologico. Nell’ottobre del 2003 era stato stilato un programma di interventi e redatto il progetto definitivo della messa in sicurezza del bacino di Nisporto. Nonostante la grande urgenza i lavori a fine 2007 non erano ancora completati e una delle due “vasche di decantazione” veniva realizzata. Nell’agosto del 2022 Paola Mancuso, ex sindaco di Rio Marina e ex commissario straordinario per la messa in sicurezza delle zone minerarie, in una lettera all’allora sindaco di Rio faceva riferimento alla mancata messa in sicurezza del fosso di Nisporto, dove i profili di rischio sarebbero stati più volte segnalati dai tecnici comunali competenti e dalle amministrazioni preposte alla valutazione del rischio idraulico ed idrogeologico e soprattutto denunciati anche dall’ amministrazione di Rio nell’Elba guidata dal sindaco Claudio De Santi. Nel 2023 i residenti denunciavano che dopo 16 anni oltre 14 abitazioni risultavano ancora ad alto rischio. Oggi, dopo l’alluvione del 13 febbraio c’è da ripristinare tutto, aiutare chi ne ha bisogno, ma dopo bisognerà capire come mai, dopo 23 anni di “messa in sicurezza”, sia stato possibile questo disastro annunciato”, conclude il Cigno Verde.