Firenze, 15 novembre 2023 – Dopo il ministro Musumeci, arriva a Prato il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco. Il rappresentante del governo ha fatto visita ieri al comando dei vigili del fuoco di Prato per "portare la sua vicinanza ai territori alluvionati e ringraziare per l’enorme lavoro svolto dai vigili del fuoco dal giorno del disastro". Prisco ha subito annunciato la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del riconoscimento da parte del governo dello stato di emergenza per la Toscana con il primo pacchetto di aiuti. Si tratta di 5 milioni di euro a fronte dei quasi due miliardi di danni (500 milioni solo nella provincia di Prato) stimati dal presidente della Regione Eugenio Giani.
"Il primo passo è stato fatto", ha detto Prisco che poi ha precisato: "Non mi occupo io della questione dei soldi. Sono qui per offrire il supporto tecnico ai vigili del fuoco e capire quali iniziative intraprendere in futuro".
La visita del sottosegretario a Prato è stata l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta dai vigili del fuoco dal 2 novembre, giorno dell’alluvione, fino a ieri: ottomila interventi di soccorso. "Per noi la fase dell’emergenza è finita – ha detto il comandante Stefania Fiore – In 10 giorni abbiamo concluso 620 interventi di tipo tecno-urgente, impiegando 150 unità per due turni, gestito più di mille telefonate giudicate ’differibili’. Ora saremo impegnati nella valutazione di frane, smottamenti, eventuali crolli".
Finita la fase emergenziale, si guarda al futuro, alla ripartenza, soprattutto da parte delle aziende colpite dall’alluvione. La metà non ha ancora riaperto, come sottolineano da Confindustria Toscana Nord che chiede al governo la sospensione delle scadenze fiscali previste per il 16 novembre.
"Alcune aziende meno danneggiate, sono ripartite – spiegano da Confindustria –, altre sono ancora inattive e in qualche caso lo rimarranno per settimane". Delle 150 imprese industriali censite da Confindustria Toscana Nord (100 del tessile su Prato e Pistoia, più Campi Bisenzio e Calenzano facenti parte del distretto pratese, cui si sommano 50 industrie di altri settori manifatturieri tra Prato, Pistoia e in minor misura Lucca), la metà ha riportato danni così consistenti da non aver ancora ripreso l’attività.
“Nonostante questo – concludono –, le imprese sono ancora in attesa di veder accolte le richieste di un decreto legge che sospenda gli adempimenti tributari, contributivi, previdenziali, amministrativi e ambientali a carico delle imprese dei territori alluvionati. Le prime scadenze sono a ridosso: il 16 novembre (domani) è la data ultima per alcuni adempimenti fiscali tra cui l’Iva. Il decreto di sospensione e proroga per l’Emilia Romagna fu fatto in tempi rapidi, per le aree alluvionate della Toscana per ora non c’è risposta".
Intanto arriva una buona notizia: sul fronte dei rifiuti, Alia ha definito il piano operativo per raccogliere e smaltire i materiali tessili (considerati rifiuti speciali) alluvionati. Da oggi sarà disponibile sul sito della società un modulo per richiedere l’intervento.
E il ministro alla Protezione civile Nello Musumeci è ritornato sull’importanza della prevenzione ieri a Forte dei Marmi, il giorno dopo il sopralluogo a Campi Bisenzio di lunedì, parlando al convegno promosso dal Comune versiliese sul tema Il mare come risorsa e racconto identitario .
"Bisogna capire cosa realmente serve per intervenire e mettere in sicurezza il territorio – ha esordito il ministro dal palco della Capannina – Ho appena incontrato i sindaci di questa fascia costiera e ho raccolto il loro grido di allarme. Li ho esortati a diventare volontari di protezione civile perché non dobbiamo soltanto rincorrere le emergenze".
Il ministro ha poi assicurato che la richiesta della Regione Toscana di aggiungere anche le province di Lucca e Massa Carrara nello stato di emergenza nazionale "è appena arrivata e il dipartimento di protezione civile la esaminerà e, se la riterrà meritevole, anche queste aree saranno inserite nel provvedimento relativo allo stato di calamità naturale, adottato 24 ore dopo su mia proposta".
"Per i primi interventi sono stati messi in campo 5 milioni ma contiamo di aumentare le risorse. Tenete conto – ha sottolineato ancora il ministro – che non ho trovato un fondo per le ricostruzioni perché il governo italiano, negli anni, l’ha creato sulle necessità dell’immediato. Invece il mio obiettivo è dar vita a una dotazione permanente con disponibilità su cui contare ogni istante per far fronte alle esigenze. L’area rossa è vasta e ci vorrà tempo, ma non negheremo aiuto a nessuna famiglia o impresa".
Laura Natoli
Francesca Navari