Alluvione, è guerra di cifre. Giani: “Governo, sveglia”. Ma FdI accusa: scaricabarile, Roma ha già dato 344 milioni

Con l’autunno alle porte il governatore torna sui temi della prevenzione e della sicurezza del territorio. La consigliera regionale meloniana Tozzi: “Chi guida la Regione non ha consapevolezza di quello che è successo”

Elisa Tozzi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione d’inchiesta sull’alluvione (New Press Photo)

Elisa Tozzi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione d’inchiesta sull’alluvione

E’ guerra. Politica e dei numeri. Battute al vetriolo e repliche al veleno tra il centrodestra e il centrosinistra in Toscana. Con la campagna elettorale permanente, la miglior difesa resta l’attacco. Va così che sull’alluvione dello scorso 2 novembre e sui fondi da destinare alla protezione del territorio dalle aggressioni del maltempo, che per il cambiamento climatico si manifestano con sempre maggiore violenza. Le bombe d’acqua della scorsa domenica hanno messo in evidenza le fragilità del territorio, alla vigilia della stagione delle piogge. Già per domani è attesa una perturbazione che porterà l’autunno. “Il governo ha già stanziato 344 milioni di euro per far fronte all’emergenza conseguente all’alluvione del novembre 2023 in

Toscana, Giani la smetta quindi di buttare la palla in tribuna scaricando responsabilità che sono tutte sue”, tuonano i consiglieri regionali del gruppo di Fratelli d’Italia, dopo che la deputata Chiara La Porta era già intervenuta non in punta di piedi. Il governatore toscano Eugenio Giani non aveva ancora finito di battere cassa a Roma, chiedendo, sostenuto da tutto il Pd, 1,1 miliardi che il governo non ha ancora allungato alla Toscana che è tornato sul pezzo. “Se in Emilia Romagna il governo arriva a dare 1,2 miliardi per opere di sicurezza, non può dare zero alla Toscana per quello che è avvenuto il 2-3 novembre 2023. Voglio dare un po’ una sveglia: avevamo chiesto 300-400 milioni su progetti documentati e devono esserci, perché altrimenti tutte le volte che viene un’acquata consistente scatta un meccanismo di paura nella popolazione”. In merito è intervenuto anche Antonio Mazzeo, il presidente del consiglio regionale che ieri ha aperto la seduta con un minuto di silenzio in ricordo di un’altra tragica calamità naturale, le esondazioni che a Livorno il 10 settembre 2017 causarono la morte di nove persone. “Voglio porre attenzione soprattutto sulla prevenzione – incalza Mazzeo – Il progetto Pnrr lanciato dalla Toscana e che il governo decise di tagliare era proprio rivolto a questo. Mi auguro che tutti decidano che la prevenzione è una priorità come la sanità pubblica e il lavoro”.

Firenze, 11 settembre 2024 – "Non è corretto dire che il Governo sia assente e lo ha dimostrato con i fatti”. Elisa Tozzi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione d’inchiesta sull’alluvione non ci sta ed entra nel merito delle polemiche in corso fra centrosinistra e centrodestra sulla questione dei fondi destinati alla ricostruzione, snocciolando anche dati.

Partiamo dalle critiche mosse al governo da parte del centrosinistra.

“E’ una polemica strumentale e la commissione regionale è stata istituita proprio per questo, ovvero per monitorare quale è lo stato dell’arte in Toscana dopo quanto successo a causa del maltempo. Se si parla di prevenzione, infatti, non si può certo dire che sia andato tutto per il verso giusto, così come quella del cambiamento climatico non può essere sempre considerata come una scusante”.

La conta dei danni ammonta a un miliardo?

“Non può essere una cifra che si dà a occhi chiusi, serve un’analisi precisa di ciò che è stato realmente fatto e non una lista della spesa basata sulle stime. Non dimentichiamo che il Governo Meloni è in carica da due anni, mentre le responsabilità di chi ci amministra sono ataviche”.

Qual è la sua opinione dopo l’ultima seduta della commissione sull’alluvione?

“Ho l’impressione che chi governa la regione non abbia piena consapevolezza di quello che è successo. E non può essere sempre uno ‘scaricabarile’ nei confronti delle amministrazioni comunali. Uno dei temi da tenere in considerazione è per esempio la gestione dei servizi idrici, una gestione che, mi sia consentito, finora ha fatto acqua da tutte le parti, mentre servono assunzioni di responsabilità ben precise e interventi puntuali”.

Sia più precisa.

“Se vogliamo entrare nel merito delle cifre, nel 2022 il Governo ha stanziato 60 milioni da utilizzare per opere di mitigazione idraulica che, unitamente ad altri fondi successivamente reperiti, danno un totale di 344 milioni. Fra il 2021 e il 2022, infatti, tutte le regioni sono state chiamate a trasmettere al Dipartimento di Protezione civile le relative opere da finanziare”.

Quindi lei sostiene che le risorse ci sono?

“Certo che le risorse ci sono, resta il dubbio su dove e come vengono spese. Penso per esempio alle varie casse di espansione, anche questo un argomento che meriterebbe di essere approfondito. I presidenti di Regione sono commissari di governo e hanno un ‘canale preferenziale’ per queste materie, su cui bisogna essere veloci e tempestivi, anche semplificando”.

Al termine della commissione ha parlato della necessità di istituire più risorse per la Protezione civile.

“Lo confermo, stiamo parlando di un meccanismo che non può reggersi solo sui volontari che comunque sono e restano persone meravigliose”.

In Toscana è una macchina ben oliata...

“Ma è anche un settore che necessita di una riorganizzazione profonda, proprio perché quella dei soccorsi è una macchina che deve essere messa in grado di operare bene. Alla luce anche del fatto che questi eventi metereologici sono sempre più frequenti”.

Pier Francesco Nesti