LUCIA AGATI
Cronaca

Alluvione, primi indagati. Ipotesi omicidio colposo per la morte della coppia nel crollo del ponte

Avvisi di garanzia a tre dirigenti del Consorzio di bonifica Basso Valdarno e a due funzionari (uno in pensione) del Comune di Lamporecchio

Pistoia, 12 dicembre 2023 – Sono cinque le persone indagate per omicidio colposo dalla Procura di Pistoia per la tragica morte di Antonino Madonia, l’ex macellaio del paese di Lamporecchio, che aveva 70 anni, e della moglie Teresa Perone, che aveva 65 anni. Sono tre dirigenti del Consorzio di bonifica Basso Valdarno, che ha la sua sede principale a Pisa, e due funzionari (uno in pensione) dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Lamporecchio.

Antonino Madonia, 70 anni, e Teresa Perone, 65 anni
Antonino Madonia, 70 anni, e Teresa Perone, 65 anni

Antonino e Teresa morirono la sera di giovedì 2 novembre 2023, quando una bomba d’acqua rovesciò sul territorio pistoiese, in poche ore, il quantitativo di pioggia di un mese, devastando tutta la Piana compresa tra Montale, Quarrata e Agliana. I due coniugi, che erano inseparabili, stavano tornando a casa, nella campagna di Lamporecchio. Erano a bordo della loro auto quando il ponte Ferrone crollò sotto la furia della tempesta proprio mentre lo stavano attraversando. Non ebbero scampo. Vennero trascinati dal torrente Fosso di Greppiano in piena. I loro corpi senza vita furono trovati il giorno dopo nelle campagne di Vinci. Di Teresa non rimasero che le sue ultime parole poco prima di morire, quelle pronunciate mentre era al telefono con la figlia Isabella:  "Sta piovendo tantissimo...è una tempesta....c’è acqua dappertutto...". Poi più nulla.

Su questa doppia tragedia la Procura della Repubblica di Pistoia aprì subito un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo individuando quindi nel ponte Ferrone, che si trova in territorio pistoiese, sul Rio di Lamporecchio, tra via Badalino e via Podere Vitetto, il punto di origine di quel disastro.

Pochi giorni fa ha nominato un perito, il professor Francesco Ballio di Milano, ingegnere civile e ambientale, a cui spetta il compito di rispondere a tutti i quesiti del magistrato: sopralluogo, scavi, caratteristiche e condizioni del ponte, cause del crollo, eventuali profili di responsabilità della manutenzione e caratteristiche dell’evento alluvionale in quell’area, nonchè la completa ricostruzione della tragedia.

Ma dopo il primo sopralluogo il professor Ballio ha ritenuto di dover eseguire dei carotaggi per verificare le condizioni delle fondamenta del ponte e delle spallette. Accertamento irripetibile che richiede garanzie difensive e quindi i cinque indagati, hanno nominato ieri i loro difensori e i loro periti. Il presidente del Consorzio, Maurizio Ventavoli, di Monsummano Terme, è assistito dall’avvocato Fabio Celli di Pistoia, il direttore Sandro Borsacchi, di Pisa, e il responsabile tecnico del settore manutenzione Lorenzo Galardini, di Pistoia, sono difesi dall’avvocato Andrea Niccolai di Pistoia mentre l’avvocato Giovanni Sarteschi di Pistoia difende Simone Innocenti, attuale dirigente dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Lamporecchio e Piero Baronti, ex dirigente, oggi in pensione. Anche le persone indagate hanno nominato un proprio consulente. A rappresentare i familiari di Antonino e Teresa c’è l’avvocato Nicola Barzagli di Pistoia. Il professor Ballio avrà settanta giorni per presentare gli esiti della sua consulenza mentre l’inizio delle operazioni di carotaggio è previsto per il 10 gennaio 2024.