Firenze, 25 settembre 2024 - “Non è possibile quantificare con precisione, ma possiamo dire con certezza che il cambiamento climatico influisce sui fenomeni estremi. Il Mediterraneo è considerata una delle aree in cui gli effetti del cambiamento climatico saranno più forti e i dati che abbiamo sulle temperature lo confermano: dal 1955 al 2023, abbiamo osservato un aumento medio di 2 gradi, dato che siamo passati da una temperatura media di 13,5°C a circa 15,5°C. Una tendenza preoccupante, soprattutto perché sembra destinata a crescere nei prossimi anni”. A dirlo sono i meteorologi del consorzio Lamma, che ribadiscono quanto “l’aumento della temperatura atmosferica sia direttamente collegato all’incremento degli eventi estremi”.
Il motivo?
“Un’atmosfera più calda contiene più umidità e questo aumenta il potenziale per la formazione di fenomeni intensi come forti temporali e alluvioni. Anche se non abbiamo una statistica precisa sul numero di alluvioni, sappiamo che i giorni con precipitazioni molto elevate stanno aumentando, soprattutto lungo le coste”.
Cosa è accaduto precisamente lunedì scorso in Val di Cecina?
“E’ transitata una perturbazione temporalesca che, per motivi legati alla conformazione della nostra regione, è rimasta stazionaria per molte ore. In particolare, tra Piombino e Livorno si è verificato un incontro tra i venti di scirocco e quelli di libeccio. Questo ha creato una ‘convergenza’, rimasta appunto bloccata per ben 6 ore. In questo lasso di tempo, a San Vincenzo e Castagneto Carducci sono caduti circa 220 mm di pioggia. Per fare un confronto, la media delle precipitazioni per tutto il mese di novembre è di circa 140 mm. In sole 6 ore è caduto un quarto della pioggia attesa in un anno”.