REDAZIONE CRONACA

26 febbraio 1815, Napoleone esiliato all’Elba fugge dall'isola

Quella sera aveva organizzato una festa per distrarre le guardie. Sull’isola sono rimaste tracce della sua presenza, tra cui la leggenda della bellissima Vantina

Napoleone

Firenze, 26 febbraio 2022 - Napoleone era arrivato all’Elba il 3 maggio 1814, ma rimase in esilio sull’isola dell’arcipelago toscano per soli dieci mesi. Il 26 febbraio del 1815 fuggì, approfittando della confusione di una grande festa che lui stesso aveva organizzato per la popolazione, ma soprattutto per distrarre le guardie inglesi.

Aveva studiato tutto nei minimi dettagli, fin da quando, nei primi giorni di febbraio, si era arenato il bastimento Inconstant lungo 30 metri e armato di 14 cannoni. Colse l’occasione al volo e così, fingendo di occuparsene per farla riparare, la caricò di acquavite, provviste varie e di tutto ciò avrebbe potuto essergli utile durante il viaggio. Si imbarcò alle sette di sera dopo aver assoldato un esercito di quasi 700 uomini. Approdò in Francia il primo marzo con l’obiettivo di riprendere il potere, ma la riscossa dei ‘Cento giorni’ avrà un tragico epilogo con la sconfitta di Waterloo. La seppur breve permanenza di Bonaparte all’Elba ha comunque lasciato molte tracce e curiosità. Tra queste, il fatto che il grande condottiero corso pretese una dimora in ogni città dell’isola.

C’è poi una storia antica relegata nei margini della leggenda, che però a Capoliveri è passata di bocca in bocca fino a giungere a noi. Si narra che in questo paese Napoleone avesse imposto così tante tasse che i cittadini, messi alle strette, alla fine si ribellarono. Per domare la rivolta e risolvere la faccenda, il sovrano d’Europa divenuto re di un’isola, pensò di radere al suolo l’intera cittadina. Aveva già puntato i cannoni e questi erano pronti a fare fuoco quando si tentò un’ultima, disperata trattativa. Il compito di far desistere il grande Bonaparte dai suoi tragici propositi, e di togliere o almeno far ridurre le imposte, venne affidato a una ragazza bellissima di nome Vantina, a cui bastò uno sguardo per fare breccia nel cuore del grande Imperatore. Quando i cannoni si ritirarono dalle alture, l’intero paese esultò a festa. In realtà Capoliveri era semplicemente scampato al fuoco. Non alle tasse.

Nasce oggi

Victor Hugo nato il 26 febbraio 1802 a Besancon, figlio di un generale dell’esercito napoleonico. È stato uno dei più grandi scrittori, poeti e drammaturghi del suo tempo, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Autore di capolavori immortali come ‘Notre-Dame de Paris’ e ‘I miserabili’. Ha detto: “Guai a chi avrà amato solo corpi, forme, apparenze. La morte gli toglierà tutto. Cercate di amare le anime. Le ritroverete”. 

 

Maurizio Costanzo