
Monte Rushmore e il cantiere dell'epoca
Firenze, 4 ottobre 2021 - Come simbolo dei primi 150 anni di storia americana, e per celebrare la nascita e lo sviluppo della nazione, si decise, durante la presidenza di Calvin Coolidge, di scolpire su degli enormi blocchi granitici di una delle grandi pareti di roccia dello spopolato South Dakota, i volti di quattro famosi presidenti degli Stati Uniti. Era il 4 ottobre del 1927 quando una delle imprese più ardite nella storia della mega scultura, il monumento nazionale del Monte Rushmore, prese avvio sotto la direzione dello scultore Gutzon Borglum, che col figlio Lincoln aveva concepito il progetto, poi approvato e finanziato dal governo federale. Ma nella creazione di uno dei monumenti più iconici d’America, un ruolo chiave lo svolse un italiano: il maestro carpentiere Luigi Del Bianco.
Ancora oggi questo gigantesco complesso scultoreo scolpito nella roccia richiama turisti da tutto il mondo, desiderosi di ammirare sul massiccio montuoso delle Black Hills, l’imponente scultura alta quasi 20 metri , su cui sono rappresentati, da sinistra a destra, George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. Inizialmente dovevano essere raffigurati i quattro busti per intero, ma poi, per mancanza di fondi, ci si limitò ai soli volti. Dopo aver terminato il primo, quello di Washington, completato nel 1934, si doveva procedere verso sinistra con Thomas Jefferson, ma circa due anni dopo il granito iniziò a sfaldarsi per poi cedere completamente, e questo fatto obbligò Borglum a rivedere i suoi piani e completare l’opera verso destra. Il volto di Jefferson venne completato nel 1936, quello di Lincoln nel 1937 e quello di Roosevelt nel 1939.
Centinaia di scalpellini come Luigi Del Bianco passarono anni su quella montagna, a modellare le fattezze dei quattro presidenti nel granito delle colline nere del Dakota del Sud. I loro nomi sono incisi sul Mount Rushmore a simbolizzare lo sforzo collettivo del gruppo. Ma a Del Bianco, artigiano e fine scultore, che aveva una marcia in più, è stato sempre riconosciuto un onore speciale per il suo determinante apporto, già a suo tempo dallo stesso direttore dei lavori Borglum. Del Bianco aveva lavorato a Mount Rushmore nelle stagioni 1933, 1935 e 1936 e 1940. Era stato ‘senior driller’, trapanatore, fino alla fine del 1935 quando venne promosso ‘chief carver’, intagliatore capo. In alcuni documenti scoperti da Lou Del Bianco, un nipote dello scalpellino, sono state ritrovate le ragioni della promozione: “Vale più di tre uomini messi assieme che potevo trovare in America per questo tipo di lavoro”aveva scritto Mr. Borglum.
Chi oggi guarda ammirato la celebre Montagna dei Presidenti, che negli anni è apparsa in vari film, cartoni animati, fumetti e persino nel mondo dei videogiochi, non dovrebbe mai dimenticare di rivolgere un pensiero speciale ai quattrocento scalpellini che, giorno dopo giorno, lavorarono sodo per creare uno dei simboli più noti degli Stati Uniti. In alcuni casi anche a costo della vita. Dopo aver passato anni a cesellare occhi, labbra e nasi dei presidenti, i loro polmoni erano diventati quasi dei blocchi di roccia. Come capitò a Luigi Del Bianco, emigrato a 17 anni negli Usa, che nel 1969, a causa dell’inalazione delle polveri, morì di silicosi. Una malattia terribile capace di produrre una cicatrizzazione permanente delle pareti polmonari, che finì per togliergli il respiro, poco a poco, fino a spegnerlo del tutto.
Nasce oggi
Luis Sepulveda, nato il 4 ottobre 1949 a Ovalle, Cile. È stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta, regista e attivista cileno di fama mondiale. Ha detto: “Non serve a niente una porta chiusa: la tristezza non può uscire e l’allegria non può entrare”.