
Madre Teresa di Calcutta
Firenze, 5 settembre 2021 - La povertà più grande del mondo, ieri come oggi, sta nel sentirsi rifiutati, non amati, non curati. Lo sapeva bene Madre Teresa di Calcutta, la suora degli ultimi, dei più poveri tra i poveri. Partita dall’Albania per dedicare tutta la sua vita ai bisognosi dell’India, il 5 settembre del 1997 moriva nella sua Calcutta, circondata dall’affetto delle consorelle e del mondo intero. È stata proclamata santa il 4 settembre 2016, canonizzazione fortemente voluta da Papa Francesco nell’anno del Giubileo della Misericordia. Ma per tutti, ancora oggi, resta semplicemente ‘madre’ Teresa.
La piccola “matita nelle mani di Dio” fece suo il disegno divino sulla terra, incarnando l’amore assoluto che non abbandona mai alcun uomo, per quanto solo e disperato possa essere. E infatti, tra le braccia dell’apostola degli ultimi, chiunque ha trovato carezze, perdono e consolazione. Dai lebbrosi ai malati di Aids, dalle ragazze madri agli anziani, dalle famiglie disagiate ai carcerati, dai moribondi agli affamati: non c’è povertà che, ancora oggi, in ogni parte del mondo, non trovi accoglienza, conforto e condivisione grazie alla congregazione delle Missionarie della Carità.
La testimonianza di dedizione ai poveri della santa con il sari bianco bordato blu, ha affascinato il mondo, credenti e non credenti, capi di Stato e gente comune. Era nata a Skopje il 26 agosto 1910, da una famiglia albanese originaria del Kosovo. Perse il padre quando aveva otto anni, e patì le difficoltà economiche in cui venne a trovarsi la sua famiglia. A 18 anni decise di prendere i voti, e dopo un periodo in Irlanda partì per l’India, per insegnare alle ragazze. “Sono albanese di sangue e indiana di cittadinanza – dirà delle sue origini -. Ma, secondo la mia vocazione, appartengo al mondo”.
Nell’agosto del 1946 Calcutta fu teatro di scontri sanguinosi, la città fu paralizzata per diversi giorni e Madre Teresa, uscita dal collegio per trovare del cibo, rimase impressionata dalla devastazione e dalla sofferenza. Fu la sera del 10 settembre di quell’anno, durante il viaggio in treno verso Darjeeling, che ebbe una “chiamata nella chiamata”, come lei stessa ricostruirà più tardi. “Quella notte aprii gli occhi sulla sofferenza e capii a fondo l’essenza della mia vocazione. Sentivo che il Signore mi chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all’interno della mia congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i poveri”. Il resto è storia di carità, amore e tenerezza, concretizzatasi nel suo progetto di fede, l’opera più fisica e più spirituale mai realizzata negli ultimi anni.
Madre Teresa, premio Nobel per la Pace nel 1979 , ha insegnato che per essere grandi, bisogna farsi umili e piccoli. Che l’uomo fragile e mutilato, non deve essere considerato uno scarto, ma posto al centro e al riparo. Ogni volta che si è presa cura di un corpo, ha tentato di ricucire lo strappo tra l’umanità e l’uomo, riconciliando l’anima con la carne del mondo. Una missione che non si è certo interrotta quel triste 5 settembre del 1997. “Se mai diventerò una santa – disse un giorno Madre Teresa – sarò certamente una santa del nascondimento: mi assenterò in continuazione dal Paradiso per recarmi sulla terra, ad accendere la luce di quelli che si trovano nell’oscurità”.
Nasce oggi
Michael Keaton, nato il 5 settembre 1951 in Pennsylvania, Stati Uniti. Attore statunitense, dopo aver debuttato alla fine degli anni settanta in varie serie televisive, ha interpretato Bruce Wayne in Batman e lavorato in vari film di successo, dai drammi alle commedie romantiche.
Maurizio Costanzo