MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Almanacco del giorno: 7 gennaio 1797, nasce la bandiera d’Italia

La città natale del Tricolore è Reggio Emilia, ma a Firenze, alla Fondazione Spadolini, sono custodite due bandiere precedenti di pochi mesi

La bandiera italiana

Firenze, 7 gennaio 2022 - Siamo nel 1794: due studenti patrioti, primi martiri del Risorgimento, Luigi Zamboni e Giovanni Battista De Rolandis, nella notte tra il 13 e il 14 novembre iniziarono una lotta per rovesciare il governo pontificio e restituire l’indipendenza a Bologna. Scelsero come simbolo la coccarda francese, sostituendo il blu col verde, sperando che tutto il popolo seguisse la loro rivoluzione: era nato il Tricolore d’Italia

In realtà quella stessa notte vennero catturati e incarcerati: furono i primi a perdere la vita per la nuova Italia. Ma la storia della bandiera era appena iniziata: destinata a sventolare durante i moti del 1831 come nelle rivolte mazziniane e nell’impresa dei fratelli Bandiera. Fino a diventare uno dei più importanti simboli nel Risorgimento, tant’è che con la proclamazione del Regno d’Italia, il 17 marzo 1861, il Tricolore che risuonava accorato nell’Inno di Mameli, assurse ufficialmente a vessillo nazionale.

Le è stato espressamente dedicato l’articolo 12 della Costituzione che recita: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. Verde, come il colore dei prati italiani, bianco come la neve delle Alpi e rosso come il sangue dei caduti per questo Paese. Essendo il simbolo dello Stato ed espressione della nostra storia, il suo uso e la sua cura sono tutelati dalla legge: pertanto chi la profana o la oltraggia viene punito per vilipendio. Il Tricolore ha sempre incarnato gli alti valori di unità, libertà, democrazia e solidarietà indicati dalla Carta costituzionale. E come ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Dal Risorgimento ai momenti più tragici e a quelli più entusiasmanti del nostro percorso nazionale, il Tricolore ha sempre ispirato speranza e fiducia e spinto gli italiani a trovare la forza necessaria a risollevarsi, insieme ai popoli che hanno scelto di dar vita all’Unione Europea e alla comunità internazionale a cui apparteniamo, perché solo uniti riusciremo a superare le avversità”.

La città natale del nostro Tricolore è Reggio Emilia. È qui infatti che nacque il vessillo nazionale, nella sala del municipio il 7 gennaio 1797, quando l’insegna di tre colori divenne bandiera della Repubblica Cispadana. Ma c’è un’altra città profondamente legata alla sua storia, Firenze. «Fra le raccolte risorgimentali della Fondazione Spadolini Nuova Antologia – spiega il presidente Cosimo Ceccuti - vi sono numerose bandiere di varie epoche. Le più antiche sono una coppia di bandiere di un tricolore precedente di pochi mesi quello di Reggio Emilia, il primo Stato – la Repubblica Cisalpina – che lo adotta ufficialmente il 7 gennaio 1797. Si tratta di bandiere a bande verticali, strette e lunghe, evocanti quelle francesi della presa della Bastiglia, assegnate da Napoleone Bonaparte l’anno prima, 1796, al “Battaglione italiano”, col consenso del Direttorio. Sono state donate dal proprietario di una casupola a Ponte Alto, paesino di pochi abitanti in provincia di Rieti, ai piedi del Terminillo che le aveva rinvenute scavando nel sottoscala per ricavare un bagno. Nel 1831 avevano accompagnato Giuseppe Sercognani, ufficiale napoleonico, impegnato nell’assedio di Rieti, sulla via di Roma. Poi l’intervento in Romagna degli austriaci, la ritirata, le bandiere murate nel nascondiglio dove sarebbero rimaste per oltre un secolo e mezzo. Sono state esposte proprio a Reggio Emilia nel 2011, alla mostra per il 150° dell’Unità d’Italia, “Il tricolore proibito”. Simbolo dell’aspirazione all’indipendenza e alla libertà del nostro popolo».

Reggio Emilia, Firenze, Roma, Torino. Sui palazzi comunali dei piccoli paesi o negli stadi durante le partite della Nazionale, nelle piazze come sui balconi dell’anno segnato dal Covid: ovunque essa sventoli, portata da un vento che da lontano viene e lontano porta, è Italia. Fiera e bellissima.

Nasce oggi

Giorgio Caproni nato il 7 gennaio 1912 a Livorno. È stato uno dei massimi poeti del Novecento. Ha scritto: “Tonica, terza, quinta, settima diminuita. Resta dunque irrisolto l’accordo della mia vita?”.