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Almanacco del giorno: 23 settembre 1846, scoperto Nettuno. L’ultimo pianeta

Piovono diamanti, è sferzato da venti supersonici e le stagioni durano 40 anni

Nettuno

Firenze, 23 settembre 2021 - Già Galileo Galilei, nel 1612, mentre osservava Giove, registrò Nettuno nel suo quaderno: purtroppo però, gli parve una stella e lo classificò come tale. Dovranno passare più di 200 anni per essere ufficialmente scoperto col suo vero ‘status’ di pianeta. Cosa che avvenne per l’esattezza il 23 settembre 1846, per opera dell’astronomo tedesco Johann Galle, e di Heinrich Louis d’Arrest, studente che lo assisteva. Oltre che, ovviamente, per merito del telescopio dell’Osservatorio di Berlino che, è proprio il caso di dirlo, ci vide lungo. 

La storia della scoperta di quello che è l’ultimo pianeta del Sistema solare, è molto intrigante: è stato infatti un suo ‘vicino’, per la precisione Urano, a guidare gli astronomi verso di lui. William Herschel e sua sorella Caroline, scoprendo Urano nel 1781, notarono che c’era qualcosa, probabilmente un pianeta, che alterava la sua orbita. In realtà, Nettuno vanta un primato non da poco: è stato il primo della storia ad essere ‘trovato’ dapprima sulla carta, tramite calcoli matematici, più che attraverso regolari osservazioni. La sua esistenza venne infatti prima ipotizzata dagli scienziati Urbain Le Verrier, francese, e John Couch Adams, britannico, che previdero anche la sua posizione. Solo poi venne scoperto da Galle, entro appena un grado dal punto previsto.

La sera del 23 settembre, finalmente, l’occhio del telescopio tedesco individuò l’ottavo e ultimo pianeta del Sistema solare: il quarto più grande considerando il suo diametro, e il terzo se invece si considera la massa. È uno dei quattro pianeti giganti e gassosi, gli altri sono Giove, Saturno e Urano. Ma soprattutto è quello più distante dal Sole, visitato finora da una sola sonda spaziale, dopo un viaggio durato 12 anni e lungo quasi 5 miliardi di chilometri: la Voyager 2, nel 1989, lanciata nello spazio nel 1977. Nettuno si trova a 4,5 miliardi di chilometri dalla nostra stella, per questo risente anche meno della forza di gravità e ‘arranca’ lentamente, impiegando ben 165 anni per compiere un’orbita completa. La sua massa è di 17 volte quella della Terra, e dalle foto diffuse dalla Nasa, sembra coperto da una distesa di acqua azzurro-verde: nulla di strano, è il metano presente nell’atmosfera che fa assumere al pianeta questa particolare e suggestiva colorazione. Definito il “pianeta Blu”, non è un caso che gli sia stato attribuito il nome del Dio del mare, e come simbolo la versione stilizzata del tridente. 

Tra le particolarità, su Nettuno non c’è acqua eppure piove. E data l’altissima concentrazione di carbonio, è altamente probabile – sostengono gli scienziati - che le gocce abbiamo le stesse composizioni dei diamanti. Ma per quanto le piogge di preziosi potrebbero ingolosire più di qualcuno, è bene sapere, prima di fare i bagagli per un qualsiasi futuro e ipotetico viaggio, che sul pianeta gigante, e ghiacciato, sferzano venti supersonici, superiori a 2.100 Km/h , quasi il doppio della velocità del suono. Per intenderci, nove volte più forti di quelli a cui siamo abituati sulla Terra. Anche la temperatura non è proprio delle più invitanti: la sua temperatura è inferiore a -200°C . Per chi resta comunque deciso ad andare fin laggiù per raccogliere le piogge di diamanti, vale la pena tener presente un’ultima, doverosa, raccomandazione. Sul ‘pianeta Blu’ infatti, viste le temperature ghiacciate, l’inverno sarebbe decisamente da evitare. Anche Nettuno ha infatti le sue stagioni. Ma invece che durare pochi mesi, come sulla nostra Terra, durano la bellezza di 40 anni. Dunque, giacca a vento rinforzata e occhio al calendario.

 

Nasce oggi

 

Gino Paoli, nato il 23 settembre 1934 a Monfalcone, Gorizia. Cantautore e musicista, ha scritto alcune tra le più belle pagine della musica italiana. Ha detto: “Mi guardo le spalle, perché non so mai cosa aspettarmi dal passato”.

Maurizio Costanzo