Firenze, 7 settembre 2021 - Oggi sembra impossibile persino da immaginare: ma c’è stato un tempo in cui non esistevano le squadre, i calciatori e neppure gli stadi. Tutto cambia dal 7 settembre 1893, giorno in cui venne fondato il Genoa Cricket and Football Club, la prima squadra di calcio d’Italia. Per iniziativa degli inglesi che lavoravano a Genova, e sopratutto grazie a Charles Alfred Payton, baronetto dell’Impero Britannico e Console Generale nella città ligure.
L’obiettivo era quello di diffondere il gioco del football e gli sport della tradizione anglosassone. E così, in una sala del Consolato Britannico di Genova, al numero 10 di via Palestro, nove firmatari sottoscrissero l’atto di fondazione della squadra. Il Console Charles Alfred Payton venne nominato presidente onorario, Charles de Grave Sells presidente effettivo, Jonathan Summerhill suo vice presidente e H.M. Sandys segretario cassiere. Il più longevo tra i club italiani, vanta nel suo albo d’oro il primo scudetto in assoluto nella storia del nostro calcio. Il primo campionato italiano si disputò l’8 maggio 1898 e durò un solo giorno. Tra il 1898 e il 1929, ossia nella fase dei campionati nazionali antecedenti l’introduzione della Serie A a girone unico, il Genoa è stata la società che ha ottenuto il maggior numero di punti complessivi. Per i primi sessant’anni si è imposta come la squadra italiana più titolata, prima di essere superata dalla Juventus sul finire del secondo dopoguerra. Una supremazia coronata da una serie di successi che valse al Genoa la definizione di prima “grande” del calcio nazionale.
Da quel 7 settembre 1893, è iniziata una storia infinita, costellata di campioni indimenticabili, squadre cittadine con tifosi internazionali, stadi pieni e partite che hanno regalato emozioni uniche, ispirando musicisti e scrittori. E insegnato tanto, dentro e fuori dal campo: a rialzarsi, a combattere su ogni pallone, a sacrificarsi per il bene della squadra, a giocare col cuore prima che con la testa, a combattere per la vittoria e ad accettare la sconfitta. “Non ho mai segnato un gol in vita mia senza aver ricevuto un passaggio da qualcun altro”, dirà Abby Wambach. E Ronaldinho: “Ho imparato tutto sulla vita con una palla ai miei piedi”. Una storia così bella e magica che ha avuto un inizio ma non potrà mai avere fine. Perché, come scriverà Jorge Luis Borges: “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada, lì ricomincia la storia del calcio”.
Nasce oggi
Dario Argento, nato a Roma il 7 settembre 1940. Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, è soprannominato ‘maestro del brivido’ avendo dedicato al cinema horror quasi tutta la propria produzione. Ha detto: “I miei film non sono solo horror, ma sono anche pieni d’amore, di passioni e di ironia, elementi molo rari nel cinema dell’orrore in senso classico”.
Maurizio Costanzo