MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Los Angeles, 1 giugno 1926: nasce Marilyn, diva tra le dive

Aveva trascorso i primi anni di vita da sola con la madre inferma di mente, per poi passare da una casa famiglia all’altra subendo soprusi e maltrattamenti

Marilyn Monroe

Firenze, 1 giugno 2022 – Se oggi Marilyn Monroe fosse viva, spegnerebbe sulla sua torta 96 candeline. È morta invece nel fiore della sua gioventù, quando di anni ne aveva appena 36.

Prima di diventare un’icona immortale di bellezza e sensualità, il mito biondo di Hollywood trascorse un’infanzia misera e infelice. Era nata a Los Angeles il 1 giugno del 1926, il suo vero nome era Norma Jeane Mortensen. Visse da sola con la madre inferma di mente fino a quando questa non venne rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Iniziò allora per la piccola Marilyn un altro calvario: ovunque maltrattata, peregrinò da una casa famiglia all’altra. Dalla triste infanzia ereditò la ricerca spasmodica d’amore e tante cicatrici, che candidamente mascherava dietro un raggiante sorriso. La procace avvenenza celava dunque il suo lato più nascosto e autentico, segnato da un’intima infelicità. “Ho pensieri bellissimi che pesano come una lapide – affermò-. Ma quel che ho dentro nessuno lo vede”.

Caschetto biondo, rossetto marcato, ciglia finte, un corpo morbido e mozzafiato messo in risalto da quel suo tipico ancheggiare: l’idea che Marilyn ha rappresentato nell’immaginario collettivo, quello di una Dea scesa in terra, non è mai venuta meno, neppure oggi. Anche grazie a film cult come ‘A qualcuno piace caldo’, con cui si aggiudicò un Golden Globe, e ‘Quando la moglie è in vacanza’ di Billy Wilder, dove girò la scena diventata iconica del vestito bianco plissè sollevato dallo spostamento d’aria della metropolitana. Entrata nella leggenda come la frase con cui, alla stampa che le chiedeva cosa indossasse prima di andare a dormire, confidò: “Solo due gocce di Chanel N.5”. Nel mondo del cinema negli anni ‘50 dominato da uomini, seppe emergere dimostrando di essere non solo bella, ma anche, e soprattutto, una donna ironica, capace e intelligente. “Non m’importa di vivere in un mondo di uomini – dichiarò – purchè io possa viverci da donna”. E soprattutto era determinata: “A volte – disse un giorno – devo dimenticare ciò che desidero e ricordare ciò che merito”.

Ebbe tre mariti: nel 1942 sposò James Dougherty, nel 1954 Joe DiMaggio e nel 1956 Arthur Miller. Parlando delle sue vicende sentimentali dichiarò: “Quando finisce una storia, uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, l’amore non è mai iniziato. Se soffrono entrambi, allora non è mai finito”. Qualcuno la definì una donna fragile, ma fu lei stessa a chiarire che: “Arrendersi non sempre significa essere deboli. A volte significa essere forti abbastanza da lasciar perdere”. 

Lasciò perdere tutto quanto il 5 agosto 1962, quando venne trovata esanime nel letto della sua casa dove viveva sola con la sua governante. La morte misteriosa e le serigrafie pop di Andy Warhol contribuirono ad alimentarne il mito. Una tra le frasi entrate nella storia, pronunciate dall’inarrivabile e immortale diva tra le dive, suona quasi come un destino: “Lascio agli altri la convinzione di essere i migliori. Per me tengo la certezza che, nella vita, si può sempre migliorare”.

Nasce oggi

Morgan Freeman nato il 1 giugno 1937 a Memphis, Tennessee. È uno tra gli attori americani più noti e apprezzati a livello internazionale, candidato cinque volte all’Oscar, vinse la prestigiosa statuetta come miglior attore non protagonista nel 2005 per il film ‘Million Dollar Baby’.