Amanda Knox ricorre in Cassazione contro la condanna per calunnia

A giugno 2024 il verdetto della Corte d’assise d’appello che l’ha giudicata colpevole del reato ai danni di Patrick Lumumba e che ora viene impugnato dai suoi legali

Amanda Knox a Firenze in occasione del processo di appello in cui è stata condannata per calunnia

Amanda Knox a Firenze in occasione del processo di appello in cui è stata condannata per calunnia

Firenze, 14 ottobre 2024 – La difesa di Amanda Knox ha depositato il ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze che, nel giugno scorso, l'ha condannata per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba a tre anni di reclusione, già scontati con i quasi quattro passati in carcere prima di essere assolta, poi definitivamente, per l'omicidio di Meredith Kercher (compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007). Un delitto al quale si è sempre proclamata estranea. L'atto è stato predisposto dagli avvocati Luca Luparia Donati e Carlo Dalla Vedova e chiede l'annullamento della sentenza di condanna per calunnia. I legali hanno quindi impugnato quanto deciso dai giudici fiorentini al termine del processo celebrato dopo il riconoscimento da parte della Corte europea della violazione dei diritti di difesa di Knox e il rinvio disposto dalla Cassazione.

Un procedimento che verte sul memoriale scritto dalla trentasettenne di Seattle la mattina del 6 novembre dopo il fermo per l'omicidio. Nelle prime fasi delle indagini sull'omicidio Kercher, Knox chiamò infatti in causa Lumumba poi risultato totalmente estraneo e quindi prosciolto. Sostenne poi di averlo fatto sentendosi sotto pressione durante gli interrogatori. Per l'omicidio Kercher c'è stato un solo condannato, Rudy Guede che ha terminato di scontare 16 anni di reclusione per il delitto (al quale si proclama estraneo) ed è tornato libero. La controversa vicenda giudiziaria legata al delitto ha già portato a più di una decina di processi.