Firenze, 7 gennaio 2022 - Il prelievo sanguigno è uno degli esami di routine più comuni e insieme alle analisi delle urine rappresenta la base necessaria per prevenire e intervenire tempestivamente sulle più importanti e comuni patologie. Per questo una buona preparazione agli esami del sangue è fondamentale per avere risultati attendibili e per non scatenare inutili "campanelli d’allarme" dati dall’alterazione di uno o più valori ematici. Ecco dunque una breve mini guida, diffusa da Cup solidale, che indica cosa fare e cosa no prima delle analisi del sangue.
Alimentazione
Nei giorni precedenti alle analisi del sangue è consigliabile seguire un’alimentazione semplice e sobria, con quantità ridotte di grassi e zuccheri semplici; d’altro canto è importante non alterare troppo le proprie normali abitudini alimentari.
Esercizio fisico
Nelle 24 ore precedenti occorre evitare sforzi e allenamenti particolarmente intensi, così come attività quali sauna e bagno turco.
Digiuno
Tra le 8 e le 12 ore prima del prelievo è necessario restare a digiuno, assumendo solo piccole quantità di acqua per prevenire la disidratazione. È inoltre vietata l’assunzione di caffeina, tabacco e altre sostanze voluttuarie in grado di compromettere i risultati delle analisi.
Dopo il prelievo
Per almeno qualche ora dopo il prelievo è inoltre consigliato astenersi dall’attività fisica intensa, soprattutto se interessa l’arto in cui è stato introdotto l’ago.
Dal punto di vista dell’alimentazione, dopo gli esami del sangue è inoltre prassi reintegrare i nutrienti non assunti durante le ore di digiuno per mezzo di un pasto nutriente e sostanzioso.
Esami del sangue, farmaci e vaccini: facciamo chiarezza
Le interferenze dei farmaci assunti dal paziente con le analisi del sangue dipendono da un’ampia serie di variabili relative alla natura della terapia, all’assorbimento e al metabolismo del farmaco in questione da parte dell’organismo. Per quanto riguarda i soggetti in salute, senza patologie croniche o comunque asintomatici, si raccomanda senza eccezioni di presentarsi al prelievo in assenza assoluta e più prolungata possibile di qualsiasi trattamento farmacologico. Se si assumono farmaci su prescrizione occorrerà discutere la strada da intraprendere con il medico curante.
Anche altri tipi di terapia non farmacologica, come le iniezioni intramuscolari e gli integratori (compresi rimedi erboristici e prodotti dimagranti) possono interferire con i risultati dei prelievi e vanno perciò sospesi almeno per qualche giorno prima degli esami del sangue. Infine, per quanto riguarda le vaccinazioni, le linee guida italiane prevedono che si possano sottoporre al prelievo di sangue, per analisi o donazioni: dopo 48 ore dalla vaccinazione i soggetti vaccinati con virus inattivati, vaccini che non contengono agenti vivi o vaccini ricombinanti (ovvero la totalità dei vaccini anti-Sars-CoV-2 approvati sul territorio italiano) che non abbiano mostrato sintomi; dopo almeno 7 giorni dalla vaccinazione i soggetti vaccinati che abbiano sviluppato sintomi.