Anche tre operatori sanitari della Asl Toscana Sud Est in volo con i bambini di Gaza verso l’Italia

Sono un medico di Arezzo e due infermieri, uno aretino e l’altro grossetano indicati dalla Centrale 118 della Asl Toscana Sud Est per partecipare alla missione organizzata da Regione Toscana e Cross Nazionale

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Arezzo, 9 agosto 2024 – C’erano anche tre operatori sanitari del 118 della Asl Toscana Sud Est sul C-130 dell’Aeronautica militare che mercoledì scorso è atterrato al Cairo per portare in Italia 16 bambini palestinesi di Gaza con patologie croniche e con ferite provocate dai bombardamenti.

Sono il dr. Francesco Donati, medico del 118 e del Pronto soccorso operante all’ospedale di Bibbiena, e due infermieri 118, Antoine Belperio di Arezzo e Michele Cerretani di Grosseto che hanno raccolto l’invito proveniente dalla Cross di Pistoia, la centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario che opera dalla città toscana e che è una delle due strutture presenti in Italia (l’altra è a Torino). Sul volo anche volontari di Anpas, Misericordia e Croce Rossa toscana.

La missione MEDEVAC promossa dalla Cross di Torino e Regione Toscana ha visto il coinvolgimento degli operatori sanitari delle tre Asl toscane e del Meyer per portare in Italia 16 bambini di Gaza, quattro dei quali sono stati trasferiti al Meyer mentre gli altri dodici sono andati a Torino, Milano, Bergamo, Bologna, Ancona, Trieste, Terni e Perugia.

Il ritorno in Italia ieri pomeriggio con due aerei, quello dell’Aeronautica Militare e un Atr della Guardia di Finanza, atterrati ieri pomeriggio all’aeroporto di Bologna.

Sull’Atr c’erano i tre operatori sanitari della Asl Toscana Sud Est oltre alla coordinatrice infermieristica 118 della Asl Toscana Nord Ovest, Monica La Vita, e una delle due mediatrici culturali, Fatima EL Mohajir della Misericordia del Galluzzo (Firenze).

I bambini, in tutto 16, erano ricoverati all’ospedale italiano del Cairo “Umberto I” e sono arrivati in Italia con le loro famiglie (36 persone).

«Il supporto delle mediatrici culturali messe a disposizione dalle associazioni di volontariato è stato fondamentale per dialogare con persone che parlano soltanto l’arabo – racconta il dr. Francesco Donati medico 118 e Ps di Bibbiena –. La cosa che mi ha colpito è vedere queste persone partire con poche cose, una sportina in cui era contenuta tutta la loro vita. Persone che, pur di fuggire dalla guerra, sono disposte ad andare ovunque anche se molti di loro non sapevano neppure dove fosse l’Italia. Famiglie intere non ce n’erano fra quelle che abbiamo accompagnato in Italia, ognuna di loro stava vivendo un lutto. Ma nonostante questo la cosa che mi ha colpito è stato il sorriso dei bambini, il loro entusiamo per un palloncino, la voglia di giocare e l’emozione del loro primo volo in aereo. Noi, io Antoine e Michele, abbiamo viaggiato sull’Atr accompagnando i bambini meno critici dal punto di vista sanitario ma comunque con ferite e ustioni provocate dai bombardamenti».

«La cosa che mi ha più colpito è stata la resilienza dei bambini – dice Antoine Belperio, infermiere 118 Arezzo – un aspetto che avevo già notato nelle mie esperienze pregresse. Riescono a giocare e a divertirsi nonostante vengano fuori da una situazione drammatica. Quando li abbiamo incontrati nella hall dell’aeroporto militare del Cairo erano contenti. I volontari gli avevano regalato colori e adesivi per farli giocare e loro erano molto propositivi. È stata una bella esperienza ma allo stesso tempo pesante dal punto di vista emotivo. Il personale di Aeronautica militare e Guardia di Finanza è stato meraviglioso».

«È stata una bella esperienza che ci ha provato dal punto di vista emotivo – dice Michele Cerretani, infermiere 118 di Grosseto - . La cosa che ci ha colpito, è che nonostante vengano da territori di guerra sulla bocca di questi bambini ci fosse sempre il sorriso, pronti ad entusiasmarsi per matite colorate e caramelle regalate dalle associazioni di volontariato. Ma mi ha colpito anche vedere le bambine guardare sui cellulari le immagini della loro città ridotta a macerie. Sono grato all’Asl Toscana Sud Est per avermi dato la possibilità di fare questa esperienza e di conoscere il personale delle altre Asl. È stata una esperienza nuova che ci ha fatto crescere sia sotto il profilo professionale che personale».

Nella foto: il gruppo di operatori sanitari che era a bordo dell’Atr della Guardia di Finanza atterrato ieri a Bologna. Dietro da sn: Antoine Belperio, Francesco Donati, Michele Cerretani. Davanti da sn: Monica La Vita e Fatima EL Mohajir