REDAZIONE CRONACA

Anfora romana esposta in salotto: denunciata una coppia

Sequestrata dalla finanza, la preziosa anfora proviene dai fondali marini

L'anfora

Livorno, 16 giugno 2022- Marito e moglie la esponevano nel salotto di casa come fosse un normale vaso di terracotta: si trattava inveve di un'anfora romana sottratta al Patrimonio dello Stato, risalente tra il secondo e il primo secolo a.C. e proveniente dai fondali marini. E per questo sono stati denunciati. Questo è quanto hanno scoperto, all'interno di un'abitazione privata della città labronica, i finanzieri della Stazione Navale di Livorno durante un'operazione a tutela del patrimonio archeologico. L'attività, effettuata sulla base dell'attività investigativa svolta, si è conclusa con il sequestro del manufatto di pregevole valore storico-culturale. La successiva perizia tecnica, eseguita dal personale della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Livorno e Pisa, ha confermato che il manufatto risale al periodo compreso tra il secondo ed il primo secolo a.C. ed è proveniente dai fondali marini. L'anfora, di tipo "Dressel 1B", era una di quelle utilizzate usualmente per il trasporto via mare del vino lungo le fiorenti rotte commerciali del "Mare Nostrum", presumibilmente lungo la tratta che collegava gli antichi vigneti dell'Etruria al porto romano di Massilia (odierna Marsiglia), per essere successivamente venduta in qualche località della Gallia (odierna Francia). Marito e moglie, proprietari dell'abitazione, sono quindi stati denunciati all'Autorità Giudiziaria, in concorso tra loro, per"Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato" e "Violazione in materia di ricerche archeologiche".

Maurizio Costanzo