
PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
Firenze, 2 aprile 2016 - Caro direttore, ho visto che è stata archiviata la denuncia contro lo chef Carlo Cracco che aveva cucinato un piccione selvatico. Credo sia stata una decisione sbagliata. Sarebbe stato un bel segnale culturale, una svolta: nessuno deve approfittare degli animali, uccisi senza colpe.
Rocco Lorrai
Caro Lorrai, se Cracco fosse finito nelle peste per aver cucinato un piccione selvatico, ossia se la denuncia avesse avuto corso, sarebbero dovuti finire nei guai anche tutti i macelli d’Italia, i banchi del pesce e via andare. Era evidente che la denuncia avanzata da talebani animalisti fosse campata per aria, perché un cuoco che cucina un piccione fa il suo mestiere, e visto che parliamo di Cracco lo fa anche bene. Ma la riflessione che mi induce la sua lettera è un’altra: dato che per esaminare la denuncia, per discuterne, per respingerla ci sono voluti giudici, personale amministrativo nel tribunale competente, cancellieri, e che tutto questo ha avuto un costo, perché non farlo ricadere su chi ha presentato quella denuncia? Possibile che non ci sia un modo per tutelare la pubblica amministrazione, quindi tutti noi, da certe farneticazioni intolleranti? Mah... Nel frattempo andiamo a gustarci un bel piccione farcito da Cracco.