Firenze, 28 febbraio 2022 - Quando la domenica mattina arriva, all’improvviso, la telefonata di un arcivescovo si può solo sorridere e commuoversi. E’ accaduto ieri ad Anna Milazzo che ha ricevuto una chiamata dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna. La pensionata di Campi Bisenzio, 74 anni, è affetta da tetraplegia post operatoria e attraverso le pagine de La Nazione aveva lanciato il suo grido di dolore, chiedendo di andare a morire in Svizzera (dove l’eutanasia è legale) perché non può essere assistita in modo adeguato a casa.
Dal 2018 Anna Milazzo è bloccata in un letto antidecubito, assistita dal marito Paolo, 80enne, e da una badante a ore. La sua storia l’aveva letta don Massimo Ruggiani, parroco della chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù a Bologna, vicario episcopale, che fra l’altro in passato ha conosciuto Anna Milazzo, donna di grande cultura, e ne ha parlato con l’arcivescovo. E così, senza troppi convenevoli il cardinale ha fatto una gradita sorpresa ad Anna.
«L’arcivescovo Zuppi – racconta Anna – mi ha detto ’ho voglia di vederla. Adesso non posso venire a Firenze ma verrò. Mi ha parlato di lei don Massimo e intanto ci tenevo a salutarla e sappia che la porto nella preghiera’. Mi sono commossa, mai avrei immaginato che un arcivescovo potesse interessarsi ai malati allettati. Lo ringrazio tanto. Avevo già sentito don Massimo che si è preso anche l’impegno di parlare col sindaco metropolitano Nardella sul tema di ulteriori possibilità di assistenza domiciliare ai disabili. Non è una battaglia che faccio solo per me ma per tutti i disabili". Anna Milazzo, a inizio di febbraio, si era appellata al presidente della Regione Giani per esporre la sua situazione: la totale assenza della fisioterapia (causa Covid), le difficoltà economiche per un’assistenza 24 ore, le barriere architettoniche del palazzo. Rispose subito l’assessore regionale ai servizi sociali Serena Spinelli che interpellò i servizi sociali ma nulla si è mosso.
«Dall’Asl – prosegue Anna – non ho sentito nessuno. Mio figlio ha scritto e la risposta è stata che per avviare una nuova presa in carica e un nuovo piano assistenziale serve il parere di una commissione. L’assistente sociale non è mai venuta a trovarmi, eppure sanno che sono bloccata". La storia di Anna ha aperto una riflessione sulla qualità della vita per chi ha gravi disabilità e Zuppi non è rimasto insensibile. Nel 2017 l’arcivescovo intervenne sul caso di Dj Fabo che poi sappiamo si concluse in Svizzera con la morte volontaria: «E’ difficile parlare perché sono situazioni di grande sofferenza personale. In questo c’è un riguardo, un’attenzione, un rispetto per la vita della persona. Certamente gli direi che la sua vita ha sempre un’importanza proverei anche a manifestarlo" disse il cardinale a TgCom24. Anna ha trascorso una domenica col sorriso e spera davvero di poter incontrare l’arcivescovo.