REDAZIONE CRONACA

Anziani morti dopo le intossicazioni, ecco cosa c’era nel menu delle Rsa. Sospeso il centro cottura

Quattro alimenti nel mirino: sono stati campionati e sottoposti ad analisi. Ma nella cucina centralizzata sono già state rilevate “criticità”

Una mensa: sono quattro quelle nel territorio fiorentino dove sono state registrate numerose intossicazioni (foto d'archivio)

Una mensa: sono quattro quelle nel territorio fiorentino dove sono state registrate numerose intossicazioni (foto d'archivio)

Firenze, 13 febbraio 2025 – La gravissima vicenda delle intossicazioni in alcune Rsa del territorio di Firenze, con tre decessi accertati (una quarta morte invece è considerata non legata alla vicenda), è al centro di una indagine epidemiologica subito attivata dall’Asl Toscana Centro per cercare di capire cosa sia successo.

 A occuparsi del caso è la struttura di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare Firenze 1 che, come riporta una nota dell’azienda, “è intervenuta con urgenza per attivare l’indagine epidemiologica necessaria e tutti gli interventi preventivi di competenza”. I primi numeri certificati dall’Asl sono di 114 casi di gastroenterite (diarrea e vomito) su 173 ospiti. Il problema è insorto domenica sera 9 febbraio: diversi ospiti sono stati ricoverati in vari ospedali della zona, quasi tutti velocemente dimessi ma con il pesantissimo bilancio di tre morti: due all’ospedale di Santa Maria Nuova e uno a Ponte a Niccheri.

I cibi sospetti

Quello che si sa per certo è che le quattro residenze sanitarie assistenziali condividono lo stesso centro cottura. Mentre sono in corso le indagini per identificare le possibili cause della tossinfezione alimentare, sono stati campionati quattro alimenti che erano sul momento reperibili: si tratta di passato di carote, mix di verdure, coniglio con patate e pizza, alimenti sospettati di essere correlati agli episodi.

Sospesa l’attività di produzione pasti

Martedì 11 febbraio questi campioni sono sottoposti ad analisi microbiologiche; intanto proseguono le indagini anche su documentali e materiali. Indagini in fase iniziale, ma che hanno già permesso di riscontrare “criticità” che hanno portato a un provvedimento di sospensione temporanea dell’attività di produzione pasti.

Sono ancora in corso sopralluoghi nelle strutture per completare le indagini epidemiologiche e avere un quadro più chiaro del focolaio.