
Una delle immagini dell'Archivio Alinari
Firenze, 17 febbario 2021 - Da Villa Fabbricotti al complesso di Santa Maria Novella. L’Archivio storico Alinari avrà una sede per le collezioni sulla collina di Montughi. E un suo museo, con ampi spazi espositivi, all’interno del monumentale convento domenicano di fronte alla stazione. Acquistato dalla Regione due anni fa per circa 12 milioni di euro, l’Archivio comincia ad aver anche una sua sistemazione logistica, in modo da essere non solo conservato ma anche valorizzato e consultato da esperti, studenti ed appassionati.
Aperto a Firenze nel 1852, il Gabinetto dei Fratelli Alinari è uno dei patrimoni fotografici più grandi e famosi al mondo. Conta più di cinque milioni di pezzi, tra fotografie, documenti, libri specializzati e attrezzature tecniche storiche, cui si sono aggiunte adesso quasi 260 mila immagini digitali. Per gestire al meglio questo tesoro, che rischiava la dispersione e lo smembramento, la Regione ha dato vita alla Faf Toscana, Fondazione Alinari per la Fotografia che ieri ha presentato il suo presidente, Giorgio van Straten e il suo direttore, Claudia Baroncini.
A Villa Fabbricotti sul viale Vittorio Emanuele II, sarà sistemato a breve tutto l’archivio. E grazie ai i soldi che arriveranno col bando del Ministero della cultura, si potrà procedere al restauro e alla digitalizzazione dei preziosi “pezzi unici“, oltre che alla programmazione di mostre temporanee. "La Fondazione Alinari restituisce vita a un patrimonio fotografico di inestimabile valore – ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani –, sia sul piano storico che culturale, a livello regionale, nazionale e internazionale. Siamo oggi in grado di mettere a disposizione di tutti, cittadini, studiosi, ricercatori, il racconto di 150 anni della nostra storia attraverso documenti di grande pregio e di grande bellezza e promuovere la conoscenza di un patrimonio che è una fonte storica unica. Per tutto ciò serve uno spazio in centro. E il più adeguato è il complesso di Santa Maria Novella. Sappiamo che è enorme, e che è tornato di proprietà del Comune. Sarà destinato al museo della lingua italiana; però contemporaneamente potrebbe essere lo spazio permanente per i fratelli Alinari".
Il presidente Giorgio van Straten ha ricordato che prima di tutto un archivio va conservato e valorizzato: "E da qui siamo partiti col progetto sul restauro e digitalizzazione dei dagherrotipi, che ha partecipato al bando del Ministero ottenendo il contributo più alto- ha detto – Su questa strada continueremo, anche per il grande interesse mostrato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Ma le fotografie sono uno strumento per raccontare il mondo del passato e quello del presente, e questa idea di racconto sarà alla base di molte nostre iniziative". "Uno degli obiettivi principali della Fondazione - ha concluso Claudia Baroncini – è raggiungere e coinvolgere il pubblico, il più ampio e variegato possibile, attraverso programmi educativi per le scuole, le famiglie e gli adulti, e progetti di mediazione culturale".