Elettra Gullè
Cronaca

Arresti cardiaci negli sportivi: “L'importanza della prevenzione e degli interventi rapidi"

Il professor Olivotto: “La prevenzione è importante, ma una reazione immediata è spesso l’unica vera arma contro questi eventi drammatici. Ieri, l’intervento è stato rapidissimo. Ha rappresentato un esempio di cosa bisogna fare in casi come questi”

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Iacopo Olivotto, ordinario di malattie cardiovascolari all’Università degli Studi di Firenze e direttore della cardiologia pediatrica e della transizione all’ospedale Meyer

Firenze, 2 dicembre 2024 - “Ogni anno, in Italia, si verifica circa un arresto cardiaco giovanile ogni 100.000 persone, spesso legato a cause non prevedibili. In questi casi, la vera arma è una pronta rianimazione: è fondamentale avere un defibrillatore sempre disponibile e diffondere una cultura della rianimazione per intervenire immediatamente”.

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I soccorsi a Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina, dopo il malore in Fiorentina-Inter

Con il professor Iacopo Olivotto, ordinario di malattie cardiovascolari all’Università degli Studi di Firenze e direttore della cardiologia pediatrica e della transizione all’ospedale Meyer, parliamo delle cause e delle possibili soluzioni per affrontare i malori improvvisi che colpiscono gli sportivi, alla luce del recente episodio che ha coinvolto il giocatore viola Edoardo Bove.

Professore, quali sono le cause principali di un malore improvviso in campo come quello occorso ieri al giocatore della Fiorentina?

“In generale, i malori improvvisi durante un’attività sportiva possono derivare da malattie del muscolo cardiaco o da patologie "elettriche", in cui il muscolo è normale, ma i canali elettrici del cuore presentano problemi. La medicina sportiva è in grado di rilevare molte di queste condizioni grazie agli esami di screening, ma ci sono casi in cui le anomalie sono talmente minime o assenti che non possono essere individuate con gli strumenti a disposizione. Con le attuali casistiche, possiamo affermare che la metà circa degli atleti che purtroppo ha avuto un arresto cardiaco non presentava alcuna anomalia né all’elettrocardiogramma né all’eco-cardiogramma. La medicina sportiva ha fatto enormi progressi ma non è in grado di individuare tutti i soggetti a rischio. Ci sono poi situazioni acute, come le miocarditi, che possono insorgere successivamente agli esami di controllo, e quindi sfuggono inevitabilmente”.

È possibile che un trauma toracico provochi un arresto cardiaco?

“Sì, ma è un evento raro. Può accadere se il torace viene colpito in un preciso momento in cui il cuore è particolarmente vulnerabile, causando un arresto cardiaco anche in caso di traumi non particolarmente violenti. Tuttavia, ciò avviene immediatamente dopo il trauma, non dopo alcuni minuti”.

Un calo di potassio può provocare un malore?

“La carenza di potassio può essere una causa scatenante di aritmie, ma di solito non è sufficiente da sola, specialmente nei giovani. Spesso, è un fattore che si somma ad altre problematiche preesistenti. Un calo di potassio in una persona sana raramente porta ad aritmie pericolose, ma può diventare rilevante in presenza di altri fattori, come la concomitanza di febbre, assunzione di particolari farmaci, sforzo fisico o esposizione al freddo. Spesso sono presenti più fattori in contemporanea, ciascuno di per sé non determinante ma capaci di agire in sinergia come una tempesta perfetta”.

Quali conseguenze ha il calo di potassio sul corpo?

“Il potassio è essenziale per il corretto funzionamento delle cellule cardiache, che si basano su impulsi elettrici. Insieme a sodio e calcio, il potassio regola queste correnti elettriche. Una sua alterazione può compromettere il ritmo cardiaco, ma solitamente, ribadisco, solo in presenza di eventi concomitanti”.

Un attacco epilettico può causare un malore improvviso?

“Un attacco epilettico può provocare perdita di coscienza, improvvisa, ma è ma una situazione diversa dall’arresto cardiaco. Viceversa, in molti casi è l’arresto cardiaco a determinare convulsioni simili a quelle epilettiche. Questo avviene a causa del mancato arrivo di sangue al cervello”.

Cosa si può fare per prevenire episodi simili negli sportivi?

“La medicina sportiva in Italia è tra le più avanzate al mondo e gli atleti professionisti sono già sottoposti a controlli molto approfonditi. Aumentare gli screening non è necessario. È invece cruciale migliorare gli interventi di emergenza in campo: ogni impianto sportivo deve avere un defibrillatore e persone formate per utilizzarlo. Sarebbe sufficiente applicare con rigore le normative già esistenti. Ieri, l’intervento è stato rapidissimo. Ha rappresentato un esempio di cosa bisogna fare in casi come questi”.

In conclusione, quale messaggio si sente di lasciare?

“Episodi come quello di Fiorentina-Inter ci ricordano quanto sia importante diffondere la cultura della rianimazione cardiopolmonare. Ogni secondo è prezioso in situazioni di emergenza. Dotare ogni campo sportivo di defibrillatori e formare chiunque, dagli allenatori ai compagni di squadra, può fare la differenza tra la vita e la morte. La prevenzione è importante, ma una reazione immediata è spesso l’unica vera arma contro questi eventi drammatici”.