Firenze, 2 dicembre 2022 - È stata prosciolta anche dall'accusa di corruzione, con la formula «il fatto non sussiste», la ex presidente di Italferr Maria Rita Lorenzetti nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto passante ferroviario di Firenze.
Il gup di Roma, al quale era stato trasferito il fascicolo aperto nel capoluogo toscano, ha accolto così la richiesta di proscioglimento avanzata dagli stessi pubblici ministeri. Per Lorenzetti, già presidente della Regione Umbria e a lungo parlamentare dell'ex Pci e poi Pds, sono così caduti via via tutti i reati contestati.
Per i reati ambientali era stata infatti già prosciolta dall'autorità giudiziaria di Firenze. A Roma, dove il procedimento era stato poi inviato per competenza, per Maria Rita Lorenzetti è quindi arrivato il proscioglimento dal reato associativo e da un'accusa di corruzione mentre per l'ultimo addebito relativo ad altra ipotesi di corruzione, nonostante la richiesta di archiviazione dal parte del pubblico ministero, il giudice aveva ordinato lo svolgersi dell'udienza preliminare. Ieri la conclusione anche di questo troncone con sentenza di non luogo a procedere «perché il fatto non sussiste».
Soddisfazione per l'esito del procedimento è stata espressa dai difensori di Maria Rita Lorenzetti, gli avvocati Eriberto Rosso e Luciano Ghirga. La ex governatrice umbra, che ha sempre rivendicato la correttezza del proprio comportamento, ha preferito non commentare la sentenza in attesa delle motivazioni.