Livorno, 18 febbraio 2021 - Le dosi di Astrazeneca hanno permesso di iniziare la vera "vaccinazione di massa" sia pure nelle categorie specifiche (insegnanti e forze dell’ordine) under 55. Numeri alti, centinaia di persone, in provincia di Livorno con sette centri vaccinali (due a Livorno, uno a Rosignano, uno a Cecina, uno a Venturina Terme, uno a Piombino e uno all’Elba).
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Si stanno verificando diversi casi di effetti secondari: malessere, dolori al braccio e alla spalla, anche febbre. Si tratta di reazioni normali? Ne parliamo con Riccardo Ristori, medico soccorritore del 118 di Cecina e attivo a 360 gradi sul territorio.
Dottor Ristori, chi ha febbre dopo la vaccinazione con AstraZeneca deve preoccuparsi? "E’ chiaro che ogni caso va valutato e bisogna capire bene di che cosa si tratta, ma la febbre è una reazione normale e prevista in caso di vaccinazione. Possiamo avere dei sintomi molto simili a una blanda influenza e cioè dolore muscolare, spossatezza e febbre. Questi sintomi di solito durano un giorno o due e possono anche richiedere il riposo a casa, ma scompaiono in modo abbastanza veloce senza lasciare conseguenze".
Ci sono stati molti casi con sintomi evidenti? "No, la vaccinazione con Astrazeneca è iniziata da poco, ma è passata quasi una settimana e abbiamo pochi casi con malessere evidente e febbre. Molte persone hanno solo un leggero dolore alla spalla. In alcuni casi febbre, ma, ripeto, si tratta di reazioni normali al vaccino".
Quindi febbre e dolore muscolare indicano che il vaccino fa azione? "Sì, è proprio così, è una normale reazione dell’organismo che indica lo sviluppo di difese nei confronti di un attacco virale".
Dottor Ristori, Astrazeneca ha una protezione stimata più bassa rispetto a Pfizer: è sufficiente per proteggere dal virus? "Sì, è una buona protezione e sicuramente, anche nel caso in cui ci dovessere essere una minima infezione, evita le conseguenze più gravi, salva la vita, il che è fondamentale. Ma ripeto, nella maggior parte dei casi offre protezione".
La vaccinazione di insegnanti e forze dell’ordine, poi di altre categorie, ci darà una mano a fermare i contagi in tempi rapidi? "Sì, già oggi vediamo la riduzione dei casi più gravi e dei decessi grazie all’immunizzazione di quasi tutti gli ospiti delle Rsa. La somministrazione alla fascia più giovane della popolazione fermerà altri contagi, stimiamo che ad aprile potremo avere una situazione nettamente migliore. Ma sempre mantenendo le precauzioni, come mascherine, distanze e lavaggio mani".
Luca Filippi