Firenze, 1 novembre 2021 - Quando divenni pendolare anche in Firenze, verso il centro, anche per avvicinarmi a via Laura, allora sede prestigiosa di Giurisprudenza e Scienze Politiche: utilizzavo di frequente la linea 1 dell’Ataf, da viale don Minzoni, dove nei primi anni alloggiavo all’Istituto Stensen, allora quanto mai centro di poliedriche culture. La fermata del bus era proprio davanti all’edicola: era facile aspettare il passaggio dell’1 leggendo il “quotidiano gemello” della Nazione, il Resto del Carlino con anche le notizie della mia Romagna. In anni successivi andai ad abitare più lontano dal centro, in via Pisana: ricordo che quando dovevo partire molto presto la mattina in treno da Firenze, in pieno inverno, l’Ataf era puntuale nel passare agli orari cadenzati, quando era ancora buio. Nei primissimi anni Settanta il biglietto di una corsa urbana sull’Ataf costava 50 lire, mentre con l’abbonamento da undici corse (una tesserina di cartoncino) ve n’era una gratis. Insomma, ora a ricordarci l’Ataf e quegli anni rimarrà soprattutto la Nazione, con le sue foto storiche, dove assai spesso appare anche un vecchio bus dell’Ataf.
CronacaAtaf, i ricordi di Antonio Patuelli