STEFANO BROGIONI
Cronaca

Arrestato per gli attentati ai treni. E’ indagato anche per terrorismo

Antonio Recati, anarchico di 28 anni, è in carcere per sei episodi contro i convogli che viaggiano tra Firenzuola e San Piero a Sieve. Voleva protestare contro l’Alta Velocità. Nei guai due minorenni

Firenze, 26 gennaio 2023 - Sei attentati all’Alta Velocità, tra Firenze e Bologna. Negli anni ’70 erano i neri, a tenere nel mirino treni e binari. Oggi sarebbero invece gli anarchici a mettere a repentaglio la sicurezza dei trasporti ferroviari. La procura contesta anche l’aggravante del terrorismo ad Antonio Recati, 28 anni, pratese ma legato ad alcune realtà ultra antagoniste fiorentine, finito in carcere all’alba di ieri, in esecuzione di un’ordinanza, firmata dal gip del tribunale di Firenze.

Non avrebbe agito da solo. Con lui, almeno in alcuni dei sei episodi contestati, avvenuti tra il 28 agosto e il 28 dicembre tra Firenzuola e San Piero a Sieve, dove i treni corrono a 300 all’ora, due 17enni, un ragazzo e una ragazzo, perquisiti ieri su disposizione della procuara minorile. Lo avrebbero accompagnato, se le indagini della digos e della polfer troveranno conferma, in una sorta di praticantato per preparsi ad azioni più dure.

Anche se i sei episodi oggetto dell’indagine condotta dalla Dda della procura di Firenze, potevano comportare conseguenze gravissime, molto più dei disagi realmente arrecati.

Un esempio? Se dopo aver messo fuori uso con il fuoco il quadro che gestisce le ventole dell’aerazione di una galleria, fosse divampato un incendio, ci sarebbero stati seri problemi di aerazione. Recati, apprendista elettrotecnico, conoscerebbe bene i luoghi teatro degli attentati (non di facile accesso) per aver abitato in passato a Firenzuola; in Mugello risiede suo padre. Le indagini, fatte anche di intercettazioni telefoniche e “positioning“ dell’utenza cellulare, hanno messo in luce che in ognuno dei sei attacchi alla linea dell’Alta Velocità, il suo apprecchio avrebbe agganciato celle compatibili con le località dei danneggiamenti. La sua auto, una Opel, è stata inoltre inquadrata da alcune telecamere, in occasioni antecedenti agli attentati alla Tav: gli inquirenti ipotizzano che stesse effettuando dei sopralluoghi. Recati frequenta una struttura di Ponte di Mezzo a Firenze. Potrebbe essere stato presente a Torino, il 5 dicembre scorso, in concomitanza dell’udienza del processo all’anarchico Alfredo Cospito.

Nei sei attentati, sinistro richiamato alle stragi delle strategia della tensione ("Valenza altamente simbolica dell’obiettivo, non potendosi dimenticare i reiterati attacchi alla medesima tratta ferroviaria da cui sono scaturite le stragi degli anni 70/80", scrive il gip), sarebbe stato usato liquido infiammabile contro telecamere e “armadi“ in cui sono alloggiati dispositivi necessari alla circolazione dei convogli: non sono state rinvenute né bombole né tracce di esplosivo. Gli attentati sono sempre avvenuti di notte, quando i treni ad Alta velocita non viaggiano. I danni sono stati definiti "di cospicua entità economica e hanno riguardato strumentazione demandata a garantire l’incolumità dei viaggiatori in caso di incidenti". L’aggravante per motivi di terrorismo, si precisa dalla questura, è stata ravvisata "nel fatto che la linea ad alta velocità è da tempo oggetto di attentati".