Firenze, 21 dicembre 2022 - “Mamma, ma come fanno le renne a volare? E Babbo Natale come può riuscire in una sola notte a lasciare i regali a tutti i bambini?”. Domande che si insinuano e che fanno capire che, sì, è giunto il momento di dire l’amara verità. “Alla fin fine i bambini non ci restano neanche così male. Siamo noi genitori che ci facciamo molti più problemi del dovuto - sorride la psicologa Alessandra Bondi -. Crescendo, i piccoli acquisiscono quella maggior presa di coscienza che li porta a porsi dei dubbi e, poi, a constatare che effettivamente hanno creduto in qualcosa di irrealizzabile. Però è stato così bello sognare". Fino a che età è giusto che i bimbi si cullino nella magica fiaba di Babbo Natale? “Fino ai 7-8 anni i bambini ci credono ed è giusto così - osserva la psicologa -. Il pensiero magico li accompagna fino ai 5-6 anni. Vedono gli uccelli volare e non associano certo il fatto alla presenza delle ali. Allo stesso modo, per loro è accettabile l’idea di un signore con la barba bianca che vola di notte su una carrozza guidata dalle renne. Babbo Natale rappresenta una figura mitica, buona, che fa bene ai bambini, perché crea un tempo dell’attesa, oggi perlopiù scomparso, sviluppa l’empatia e la condivisione, e genera un comune senso di gioia”.
Ci sono genitori che, con l’ausilio di applicazzioni digitali, ‘ingannano’ il proprio figlio con una telefonata da Babbo Natale, che li chiama per nome e li rassicura sui regali. C’è poi chi, sempre con l’ausilio della tecnologia, la mattina del 25 mostra Babbo Natale che arriva proprio nel salotto di casa, addobbato a festa. “Questo mi sembra un po’ esagerato - dice la psicologa - La favola di Babbo Natale non ha bisogno di 'app'. È bella così com’è. In questi giorni, vari Babbi bussano alle porte delle scuole. I bambini sanno che non è quello ‘vero’, ma accettano il gioco. Sanno che prima del 25 dicembre tante persone si mettono il suo vestito allo scopo di far festa”. Una cosa, però, è proprio sbagliata. “Non associamo il fatto di comportarsi bene con l’arrivo dei doni - dice Bondi -. Il merito deve passare dalla presa di coscienza che ci sono delle regole, che vanno sempre rispettate. Credere al buon vecchio con la barba va benissimo, ma c’è un valore dietro ad ogni cosa”.