
I dottori Enkel Kallushi e Vitali Pak
Massa Carrara, 6 agosto 2021 – Un’operazione di cardiochirurgia mini invasiva su una bambina di 12 anni a cui, dopo l’intervento, è rimasto sulla pelle soltanto un piccolissimo taglio. È stato realizzato all’ospedale pediatrico apuano-Fondazione Monasterio di Massa su una bambina che soffriva di una patologia congenita. “Senza ricorrere all'approccio tradizionale della cardiochirurgia pediatrica che prevede, solitamente, una sternotomia, cioè un’apertura dello sterno ed un’operazione a cuore aperto, che lascia, però, una grande cicatrice” è stato deciso, spiega la Fondazione Monasterio, “un approccio endoscopio mini-invasivo, letteralmente una mini toracotomia, che prevede una piccola incisione all'altezza del seno”.
La Monasterio conferma dunque la propria leadership nella chirurgia mini-invasiva estendendola anche all’ambito pediatrico. All’ospedale del Cuore di Massa quest’intervento di correzione di una patologia congenita su una bambina di 12 anni, solo con un piccolo taglio, è un’eccellenza assoluta. In sala operatoria erano presenti due cardiochirurghi pediatrici, il dottor Vitali Pak e il dottor Leonardo Torracchi, un Cardiochirurgo adulto, il dottor Enkel Kallushi, due anestesisti, la dottoressa Simonetta Maghelli e la dottoressa Elisabetta Perversi, le dottoresse Silvia Benedetti e Martina Petriccioli, tecnici di anestesia, il dottor Calogero Danilo Avarello, tecnico perfusionista, il dottor Gisberto Corbani e la dottoressa Federica Ceccotti, strumentisti infermieri di sala. L’équipe, scelta appositamente perché dedicata ed esperta in cardiochirurgia neonatale, pediatrica e adulta, ha eseguito un’operazione, che ha avuto un ottimo risultato, con una piccola incisione sotto il seno destro.
L’approccio tradizionale della cardiochirurgia pediatrica prevede, solitamente, una sternotomia: cioè, un’apertura dello sterno ed un’operazione a cuore aperto. Questa tecnica lascia, però – e come è evidente immaginare –, una grande cicatrice. La cardiochirurgia adulti dell’Ospedale del Cuore si caratterizza, a livello europeo, per l’approccio endoscopio mini-invasivo, letteralmente una mini toracotomia, che prevede una piccola incisione all’altezza del seno. La Monasterio è l’unica Istituzione interamente dedicata alla cura delle patologie per l’intero ciclo di vita del cuore, dal feto al grande anziano: e proprio questo tratto distintivopermette la collaborazione fra le due Unità Operative, in direzione di una cardiochirurgia sempre meno invasiva per tuttii pazienti, grandi e piccini. Precisione e migliore servizio per il paziente: la Monasterio continua a svilupparsi in direzione di una medicina personalizzata, disegnata intorno ai bisogni del singolo paziente, che riduca quanto più possibile la durata della degenza, ed i rischi intra e post operatori. «Un’accoppiata vincente – commenta il dottor Vitali Pak, Direttore dell’Unità Operativa Cardiochirurgia Pediatrica e del Congenito Adulto –: l’unione dell’esperienza dell’approccio mini-invasivo con quella delle cardiopatie congenite. Un’ottima collaborazione fra due squadre che ha portato a un buon risultato clinico e a un’operazione che si differenzia da quelle classiche. Nonostante l’innovazione, la qualità non solo non cambia, ma migliora».
Un passo in avanti per la cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale del Cuore: l’Unità Operativa di riferimento, di concerto con quella della Cardiochirurgia per Adulti,conferma il proprio impegno nell’evoluzione di tecniche a vantaggio dei pazienti, quando le condizioni cliniche e fisiche dei più piccoli lo permettono, per offrire questa ulteriore opzione chirurgica mini-invasiva. Non solo l’alto standard di qualità degli interventi è assicurato – come ha puntualizzato il Dr. Pak –, ma i segni delle operazioni di correzione delle cardiopatie congenite saranno sempre meno evidenti. I bambini e le bambine potranno – d’ora in avanti – quasi dimenticare di avere subito un’operazione importante. Alla Fondazione Monasterio, la correzione chirurgica del cuore di tutte le età insegue l’innovazione. «Da sempre ci poniamo l’ambizioso obiettivo di miglioramento – spiega il dottor Enkel Kallushi, dell’Unità Operativa Cardiochirurgiadell’Adulto. Siamo abituati a rendere possibile tutto ciò che immaginiamo, grazie agli alti standarddella Monasterio, la decennale esperienza del personale, la profonda conoscenza professionale, la continua collaborazione, l’innovazione. Ultimo, ma non per importanza, l’apertura mentale e il corraggio dei medici di affrontare sempre nuove sfide». «L’impegno costante dei nostri professionisti, la cultura orientata al continuo miglioramento e l’unione delle competenze ultra specialistiche delle cardiochirurgie, adulti e pediatrica – concludeMarco Torre, Direttore Generale della Fondazione Monasterio –consentono alla nostra struttura di offrire ai nostri piccoli pazienti la miglior risposta di cura. Il merito va ai nostri professionisti, capaci di garantire i massimi standard, non solo di efficacia e sicurezza, ma anche di mini-invasività e, perché no?, estetici.Questo ultimo aspetto è solo apparentemente effimero ma – se ci pensiamo – di intenso significato e grande impatto nello sviluppo psicofisico dei più piccoli. Serenità, equilibrio e benessere del paziente sono da sempre il nostro primo obiettivo».
Maurizio Costanzo