YLENIA CECCHETTI
Cronaca

A tre anni resta da solo sullo scuolabus per quasi due ore: si salva suonando il clacson

Gambassi Terme (Firenze). All’asilo l’autista non nota che il piccolo non è sceso e va al parcheggio. Il piccino riesce a farsi soccorrere da una passante. La mamma: "Nessuno sa dirmi che cosa sia accaduto, è incredibile"

Scuolabus (Foto archivio)

Scuolabus (Foto archivio)

Gambassi Terme (Firenze), 15 febbraio 2024 – Ad appena tre anni resta da solo sullo scuolabus. Per quasi due ore. E da solo riesce a richiamare l’attenzione di una passante incredula: nell’abitacolo del pulmino, infatti, c’è un bambino che suona il clacson e che, con un ditino, indica lo sportello.

Una richiesta d’aiuto a gesti, quelli di un piccolo che cerca di farsi capire come può.

Non è la trama di un film ma una storia (fortunatamente a lieto fine) che arriva da Gambassi Terme.

Raccontiamola nel dettaglio. Sveglia presto, la colazione di fretta e i genitori che accompagnano il piccolo alla fermata del bus. Mattia (il nome è di fantasia, per tutelarne la privacy) è pronto a raggiungere l’asilo. Ma ieri non ci arriva.

Una "svista" che poteva costare davvero cara interrompe la routine quotidiana.

Una premessa: il bambino sta bene. E sta bene grazie a una donna che, camminando nei dintorni dell’Istituto scolastico Gonnelli di Gambassi Terme, lo ha notato muoversi al volante di uno dei pulmini utilizzati per il trasporto scolastico parcheggiati ad appena duecento metri di distanza dal plesso.

"Richiamata dal suono insistente del clacson, la signora si è avvicinata e ha visto mio figlio che le indicava il portellone. Voleva uscire".

E’ ancora scossa la mamma di Mattia, mentre rimette in fila quegli attimi di angoscia.

"Mio figlio - racconta con la voce ferma - è rimasto chiuso sul pulmino per un’ora e mezzo, dimenticato da chi avrebbe dovuto occuparsene".

Resasi conto della gravità della situazione, la signora si precipita a chiedere aiuto alle bidelle della scuola primaria che liberano il bambino e lo portano in presidenza, alle scuole medie. Soltanto in quel momento i genitori vengono avvisati.

«Ho messo mio figlio alle 8 sullo scuolabus - spiega la mamma, ricostruendo l’accaduto - Sarebbe dovuto entrare alle 8,30 alla Beccuccio Bicchieraio. Ma nessuno mi sa dire che cosa è successo".

Mattia è rimasto lì, invisibile, fino alle 10. E’ alle 10,24 che la mamma, già sul posto di lavoro, riceve la chiamata dalla dirigente scolastica. Il sangue si gela. Può essersi slacciato la cintura di sicurezza da solo, Mattia, o essersi nascosto sotto un sedile e magari addormentato.

"Ci hanno rassicurati - continua la famiglia - il bambino non piangeva ed era già alla scuola dell’infanzia a giocare".

Dove nessuna delle educatrici avrebbe però segnalato l’assenza.

Sulla vicenda prende posizione il Comune di Gambassi Terme. "Appena avuta la notizia, l’amministrazione e gli uffici preposti si sono immediatamente attivati per individuare le responsabilità. La ditta che ha in gestione il servizio di trasporto scolastico si è dimostrata disponibile a collaborare. Ci riserviamo di agire nei modi e nelle sedi opportune affinché non si ripetano più fatti come questi".

E ora è caccia all’eroina per caso. "Vogliamo dire grazie a chi ha trovato il nostro Mattia. Lo ha salvato".