ANTONIA CASINI
Cronaca

I medici chiedono aiuto: "La sicurezza sia priorità del governo. Solo così si onora Barbara Capovani"

All’incontro pubblico rilanciato l’allarme per l’aumento delle aggressioni al personale sanitario. La richiesta di interventi immediati: "Necessario investire in assunzioni e servizi territoriali"

Pisa, 4 maggio 2023 - Dai medici arrivano un intenso ricordo di Barbara Capovani e una promessa: ridare sicurezza e dignità alla professione. A Pisa un pomeriggio, organizzato dal Consiglio dell’ordine dei medici cittadino, in memoria della psichiatra uccisa all’esterno del reparto in cui lavorava, si è svolto poco prima della fiaccolata silenziosa che ha attraversato la città. Presente anche la famiglia di Capovani, tra cui i figli Alice e Pier Giorgio, che nella vita hanno deciso di indossare il camice, proprio come lei. Il segretario nazionale della federazione degli ordini, Roberto Monaco, parte da un dato: "Le aggressioni al personale sanitario sono aumentate nell’ultimo periodo del 6%".

VIDEO: parla la figlia Alice

Per dare poi alcuni spunti sulle misure da prendere: "E’ necessario investire sul personale. Mancano colleghi, soprattutto nei settori assistenziali in cui la violenza è maggiore: i servizi psichiatrici, il 118, la Salute mentale, la guardia medica. La cura dei cittadini ha bisogno di tempo, lo dice anche il nostro codice deontologico, ma non sempre quel tempo è sufficiente visti i turni di lavoro massacranti. Ma è anche urgente un cambiamento socio-culturale. No medici siamo passati da essere gli eroi del periodo Covid a essere oggi presi di mira se non funziona qualcosa. Ma il medico non può essere visto come una figura ostile. E’ tempo di lavorare sull’educazione dei cittadini. Il rischio – prosegue Monaco – è che la sanità pubblica perda di attrattiva e i colleghi finiscano per prediligere il privato. E allora occorre ripartire dalle scuole. Abbiamo già un progetto - con un protocollo di intesa con il Ministero dell’istruzione - per gli ultimi tre anni dei licei scientifici. Un avviamento precoce alla professione, per chi è interessato. Fondamentale anche la riforma della sanità territoriale con l’istituzione delle case o degli ospedali di comunità e le case della salute che possono fare da tramite tra ospedali e cittadini alleggerendo il lavoro dei medici". Le parole si sono susseguite leggere e allo stesso tempo pesanti, proprio come era lei " esile ma anche pesante per i valori importanti che trasmetteva", ha spiegato il rettore dell’Ateneo pisano, Riccardo Zucchi: "Siamo usciti dal Covid perché abbiamo lavorato tutti insieme, ciascuno per la sua parte. Mettendo in campo risorse eccezionali, umane ed economiche. Servono, certo, anche interventi legislativi specifici con un’analisi attenta degli errori fatti".

Di "orgoglio e rabbia" ha parlato il presidente dell’ordine dei medici di Pisa, Giuseppe Figlini. "La nostra è una professione oggi trascurata". A Barbara Capovani è stata dedicata anche una borsa di studio.

Quindi il presidente della Federazione nazionale degli Ordini (467.000 iscritti), Filippo Anelli, ha citato le iniziative nate spontaneamente in tutte le città. "Non è possibile per noi fare bene il nostro lavoro se continuiamo a essere bravi a scrivere le leggi ma poi non lo siamo altrettanto ad applicarle. Occorre rimettere la sicurezza dei professionisti sanitari al primo posto, è una priorità". Il medico Luigi Piz ha attinto ai propri ricordi: "Sei mesi fa - ha raccontato - ho subito un’aggressione al Centro di salute mentale. La prima che è accorsa a difendermi è stata proprio la dottoressa Capovani con grande coraggio".

"Una partecipazione altissima a questa giornata per ricordare la dottoressa Capovani – ha commentato l’assessore regionale Simone Bezzini – per onorare la sua memoria. Un segnale importante che deve essere colto anche in ambito istituzionale per migliorare alcune politiche ascoltando i professionisti".